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Chi era Khalid Masood, il terrorista autore dell’attentato a Londra

LONDRA ATTACCHI ATTENTATI

Si chiamava Khalid Masood, aveva 52 anni ed era britannico. L’autore dell’attentato terrorista a Londra è stato identificato dalla polizia britannica. Dopo quasi 24 ore di ipotesi (in un primo momento si era detto che il terrorista era l’elettricista radicalizzato Trevor Richard Brooks, ma lui è in carcere), le autorità hanno confermato il nome dello stragista di Westminster.

PRECENDI E SOSPETTI DI RADICALIZZAZIONE

Masood non ha precedenti per terrorismo, era stato due volte in carcere per delitti comuni. Aveva precedenti per aggressioni, lesioni gravi, possesso di armi e reati contro l’ordine pubblico. All’indomani dell’attentato, il primo ministro Theresa May ha informato al Parlamento che l’aggressore era un uomo nato nel Regno Unito, che da anni era nel radar dei servizi di intelligence per i suoi vincoli con estremisti islamici. In Regno Unito ci sono circa tre mila cittadini sospetti sotto osservazione dai servizi segreti (qui l’articolo di Formiche.net sulla radicalizzazione islamica in Gran Bretagna).

OPERAZIONI A BIRMINGHAM

Così ora c’è da indagare nelle comunicazioni di Massod, le attività compiute in rete così come i suoi viaggi e spostamenti. L’auto con la quale ha investito i passanti a pochi passi dal Parlamento britannico era stata affittata a Birmingham, una delle città con più musulmani in Inghilterra.

“PERSONAGGIO PERIFERICO”

Massod aveva vissuto di recente nella zona West Midlands (zona che ingloba Birmingham, Wolverhampton e Coventry). Non ci sono indizi sulla pianificazione dell’attentato. La prima ipotesi è che lo stragista si sia “ispirato nel terrorismo internazionale islamico”. Secondo il premier May, Massod era un “personaggio periferico” che ha agito per “motivi ideologici”.

IL MESSAGGIO DI ISIS

L’attentato di Massod, nato a Kent, è stato rivendicato dallo Stato Islamico in un comunicato diffuso dall’agenzia Amaq News dell’organizzazione terroristica. L’autore è stato descritto come “un soldato del Califato” che ha “risposto all’appello dell’organizzazione per colpire le nazioni che partecipano alla coalizione internazionale che bombarda Siria e Iraq.

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