La strada – beninteso, solo eventuale – che potrebbe portare i 5 stelle al governo del Paese è ancora lunga e piena di ostacoli: dipenderà dalla legge elettorale, dalla capacità di avere una navigazione tranquilla e alla larga dalle tempeste – Virginia Raggi rimane, in questo senso, l’osservata speciale – e, ovviamente, anche dalle iniziative e dalla capacità di reazione degli avversari politici. Tuttavia, il movimento guidato da Beppe Grillo ha già cominciato a lavorare nella prospettiva di arrivare a Palazzo Chigi. A cominciare dall’attività di scouting per individuare gli esperti da inserire nella futuribile squadra di governo pentastellata e dal tentativo di coinvolgere e far interessare alla causa grillina personalità riconosciute operanti in ambiti diversi, dall’economia al lavoro, dalla ricerca alla geopolitica.
L’ASSOCIAZIONE INTITOLATA A CASALEGGIO
Un obiettivo a cui sembra rispondere, seppur in via indiretta, anche l’associazione intitolata a Gianroberto Casaleggio, costituita il 14 febbraio scorso dal figlio Davide – come noto, leader dei pentastellati insieme a Grillo – e dalla moglie Sabina del Monego (qui il link dell’approfondimento de La Stampa sull’associazione firmato da Jacopo Iacoboni). Ufficialmente priva di collegamenti con il movimento, ma in realtà tutt’altro che sganciata, per via del nome che porta e delle attività di cui intende farsi promotrice: iniziative “culturali, sociali, digitali, artistiche e ricreative che contribuiscano alla crescita ed allo sviluppo del dibattito libero e indipendente” sul tema del futuro tanto caro al fondatore dei cinquestelle.
IL PRIMO APPUNTAMENTO
Il primo appuntamento della neonata associazione è in programma sabato 8 aprile – a 4 giorni di distanza dal primo anniversario della morte del fondatore del movimento – ad Ivrea, in Piemonte, nell’area delle vecchie officine della Olivetti. Una location nient’affatto casuale, considerato che Casaleggio all’inizio della sua carriera aveva lavorato proprio nell’azienda informatica e che Adriano Olivetti ha rappresentato uno dei principali punti di riferimento del suo pensiero. “L’8 aprile faremo insieme il primo passo attraverso una giornata d’incontri in un luogo evocativo e direttamente riconducibile alla vita di Gianroberto“, è scritto nella pagina del sito dell’associazione dedicata all’evento. Nel corso dell’iniziativa il tema del futuro sarà declinato sotto sei diversi aspetti: la tecnologia, il lavoro e le imprese, la scienza, l’informazione, il potere e l’uomo.
I RELATORI
Già pronta una prima lista di relatori che parteciperanno ai lavori del convegno. Alcuni di note simpatie pentastellate come il professore di Storia contemporanea dell’Università di Milano Aldo Giannuli (qui il suo ricordo di Casaleggio in un’intervista rilasciata a Formiche.net) e l’esperto di media e attuale componente del consiglio di amministrazione della Rai Carlo Freccero (qui una sua recente conversazione con il nostro giornale). Presente anche il sociologo Domenico De Masi (ecco una sua foto gallery su Formiche.net), autore della ricerca Lavoro 2025 che costituirà la base del programma di governo dei pentastellati in materia di politiche del lavoro. Tra gli invitati compare anche il nome del direttore dell’Ispi Paolo Magri che la scorsa primavera ha ospitato all’Istituto per gli studi di politica internazionale il candidato in pectore dei cinquestelle alla presidenza del Consiglio Luigi Di Maio: un incontro che tanto fece borbottare una parte dei militanti grillini. Raggiunto telefonicamente da Formiche.net, Magri ha confermato di aver ricevuto l’invito, ma di non aver ancora assicurato la sua presenza. “Sono stato contattato e ho chiesto informazioni sull’evento. Sono in attesa di riceverle“, si è limitato a commentare. Insieme a loro ci sarà un intellettuale in passato vicino a Casaleggio: lo scrittore Massimo Fini, firma del Fatto Quotidiano e in passato del Giorno e del Borghese. E poi, ancora, il conduttore di Quarto Grado su Rete 4 e autore di libri di successo come Via Crucis Gianluigi Nuzzi e il giornalista Luca De Biase, il fondatore di Nòva, l’inserto del Sole 24 Ore dedicato all’innovazione. E, infine, il tecnologo Massimo Chiriatti e l’esperto di informazione online Pier Luca Santoro.
OBIETTIVO PARTECIPAZIONE
Un parterre variegato – fatto non solo di stretti simpatizzanti grillini – cui nei prossimi giorni si aggiungeranno anche altri ospiti. L’obiettivo è evidente e difficile da negare: coinvolgere nell’universo pentastellato opinion leader e vari pezzi di élite, in modo da poter avere un bacino dal quale attingere se in futuro dovesse essere necessario procedere a qualche nomina. Oppure, semplicemente, per poter contare su un’apertura di credito o, quantomeno, sulla non aprioristica ostilità da parte di chi ricopre ruoli di rilievo in una pluralità di settori ritenuti strategici dal movimento. E, contestualmente, approfondire temi specifici, creare dibattito ed elaborare posizioni eventualmente da utilizzare nell’attività politica o nella fase di stesura dei programmi.
IL M5S E LA CLASSE DIRIGENTE
D’altronde, non è certo una novità che tra i problemi del M5S forse il principale sia rappresentato dalla mancanza di una classe dirigente di qualità cui rivolgersi nel momento del bisogno. Un limite in fondo riconosciuto dallo stesso Di Maio, il quale martedì scorso – ospite di Giovanni Floris a Di Martedì – ha promesso che non sarà ripetuto l’errore di Roma dove i pentastellati, nonostante la quasi certa vittoria, non provvidero a dotarsi di una squadra di governo competente e coesa prima dell’esito del ballottaggio. Con tutte le conseguenze che si sono viste nel corso dei primi mesi di amministrazione Raggi.
LA CROCIATA DI TRAVAGLIO
Una questione più volte sottolineata e stigmatizzata anche da un giornalista apprezzato dai cinquestelle come il direttore del Fatto Quotidiano Marco Travaglio, che in più di un’occasione ha acceso il suo faro su questo aspetto. Particolarmente significativo, a tal proposito, un suo editoriale dello scorso gennaio intitolato “A.A.A. Cercasi classe dirigente” nel quale Travaglio invitava, anche in modo ruvido, i cinquestelle a porsi “il problema di come far nascere nuovi establishment in grado di sostituire i vecchi, che hanno fatto danni incalcolabili ma resistono per mancanza di alternative. Ci vogliono scuole, corsi, insegnanti e soprattutto idee“.
Giustappunto quello che, sembra, cercherà di fare la nuova associazione intitolata a Gianroberto Casaleggio.