Sarebbe un attacco con armi chimiche quello che nella giornata di martedì 4 aprile ha colpito Khan Sheikhun, città vicino a Idlib nel nord della Siria, area rimasta in mano ai ribelli e su cui, secondo la ricostruzione di Formiche.net, si sono concentrati gli sforzi delle forze governative composte da aerei russi, combattenti sciiti mobilitati dall’Iran e qualche unità dell’esercito siriano. Secondo Mohammed Hassoun, sentito da Ap, durante l’attacco, sarebbe stato usato il gas sarin, che provoca convulsioni, bava alla bocca, difficoltà respiratorie e restringimento delle pupille. Sui social network sono stati pubblicate immagini e video che potrebbero confermare questa ipotesi, come mostrano i contenuti messi online da Shajul Islam, un medico che opera proprio nelle zone colpite dall’attacco.
L’ATTACCO A KHAN SHEIKHUN
Secondo i testimoni, l’area è stata bersagliata da un attacco aereo, e poco dopo si sono registrati i primi effetti sulle persone presenti nelle aree colpite. Molti sarebbero civili: nelle immagini che stanno circolando si vedono diversi bambini, alcuni feriti e altri morti. Molte persone sono state trasportate sui cassoni dei pick-up verso l’unico ospedale rimasto operativo nella zona, che sta lavorando in condizioni critiche, sovraffollato e senza risorse e medicinali. Anche l’ospedale, l’unico che serve un’area abitata da centocinquanta mila persone è stato bombardato.
LE FOTO
Activist in Khan Sheikhun sent me these photos, taken by his friends. He apologized he didn’t take his own: “I was too busy helping people.” pic.twitter.com/Mg5qVNBof7
— AԼison Meuse (@AliTahmizian) 4 aprile 2017
I VIDEO
Graphic @SyriaCivilDef video showing victims from this morning’s attack in Khan Shaykhun. Absolutely horrible. https://t.co/0wp20f7Ioz pic.twitter.com/GgjFEVKBpZ
— Jake Godin (@JakeGodin) 4 aprile 2017
.@SyriaCivilDef Graphic video from @SMARTNewsAgency showing victims. Men women & children struggling to breathe or lying motionless. https://t.co/Lv9pOXHdex pic.twitter.com/kWl9t56OEc
— Jake Godin (@JakeGodin) 4 aprile 2017
LE FOTO DALL’OSPEDALE COLPITO DAI BOMBARDAMENTI
.@AleppoAMC photos showing the inside of Khan Shaykhun’s Mercy Hospital, which was bombed today. Now out of service. https://t.co/peulQVbz55 pic.twitter.com/I2LNV8Xxi2
— Jake Godin (@JakeGodin) 4 aprile 2017
DOPO IL BOMBARDAMENTO, I VIDEO DALL’OSPEDALE
.@AleppoAMC @youth4_Syria Video from @AleppoAMC showing immediate aftermath inside Mercy Hospital after it was bombed. Smoke and confusion. https://t.co/N52tOBQ3ac pic.twitter.com/t8eahBoNCd
— Jake Godin (@JakeGodin) 4 aprile 2017
MOMENTO DELL’ATTACCO
Video: the moment of gas attack in Khan Shaikhoun #Idleb this morning shows 3 different strikes.https://t.co/4rIwUG9FIk pic.twitter.com/Z5SypHrRY4
— Stork (@NorthernStork) 4 aprile 2017
I PRECEDENTI
Come raccontato da Emanuele Rossi su Formiche.net, “non è la prima volta che il governo siriano utilizza attacchi chimici per flettere le resistenze dei ribelli – che a Idlib sono rappresentati solo in parte dalle fazioni moderate, obliterati armi in pugno dai gruppi estremisti riuniti sotto la sigla Hay’at Tahrir al-Sham, di cui l’ex qaedista Fateh al Sham è azionista di maggioranza. Le Nazioni Unite a gennaio hanno concluso un’inchiesta su alcuni attacchi avvenuti negli scorsi anni e individuato che, oltre allo Stato islamico che ha usato razzi di mortaio arricchiti all’iprite, il governo di Damasco è responsabile di almeno due attacchi effettuati utilizzando barili esplosivi al cloro. La Russia, insieme alla Cina, ha impedito che quegli individui venissero sanzionati ponendo il veto al Consiglio di Sicurezza dell’Onu” (continua a leggere l’articolo).