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Elezioni presidenziali, come hanno votato i francesi in 3 mappe

Emanuell Macron

Emannuel Macron primo soprattutto tra i ceti benestanti e nelle grandi città, Parigi in testa. Marine Le Pen forte in particolare nelle zone del nordest della Francia e nelle aree a più alta immigrazione, a cominciare da quella di Calais. La fotografia del primo turno delle presidenziali d’Oltralpe emerge dalle analisi territoriali sull’esito del voto, ben rappresentata da questo grafico pubblicato ieri dal New York Times e molto condiviso e discusso in rete.

new york times

 

Credits: New York Times

Il leader di En Marche – che in totale ha ottenuto il 23,75% dei consensi – ha avuto un’affermazione nettissima a Parigi dove ha stravinto con quasi il 35% dei voti. La capitale si è dimostrata ancora una volta uno dei luoghi fondamentali cui guardare per capire quali tensioni e quali tendenze attraversino l’elettorato francese. Sempre qui Le Pen ha ottenuto il suo risultato peggiore: un 4,9% che gli è valso il quinto posto per numero di preferenze non solo alle spalle di Macron, ma anche di Francois Fillon, Jean-Luc Mélenchon e persino Benoit Hamon.

Situazione quasi invertita nelle campagne, in provincia. Le Pen è arrivata prima nelle aree del Paese più in difficoltà o dal punto di vista economico o della sicurezza. Si spiega così, ad esempio, la sua affermazione nelle zone di confine e anche a Calais dov’è largamente in testa con il 34% dei voti. O ancora il suo successo a Roubaix nel nord della Francia, un tempo una delle capitali mondiali del tessile divenuta oggi una delle città più povere.

Indipendentemente da come finirà il ballottaggio, quello della leader del Front National – che ha al primo turno ha quasi raggiunto il 22% dei voti – può però comunque già considerarsi, almeno parzialmente, un successo. Come emerge chiaramente da un altro grafico nel quale sono evidenziate le differenze tra il primo turno delle elezioni del 2012 e quelle di ieri.

corriere

Credits: Corriere della Sera

Le Pen all’epoca vinse in un solo dipartimento, mentre stavolta è arrivata prima in quasi 50. Male, però, è andata nelle città dove tra la più grandi ha prevalso solo a Tolone. Macron invece, oltre a Parigi, ha ottenuto più voti in altre dieci città, Melenchon in otto compresa Marsiglia e Fillon solamente a Nizza.

Nessuna affermazione per i socialisti di Hamon che non è arrivato primo in nessuna città e in nessun dipartimento. I consensi del partito del presidente uscente Hollande sembra che siano spostati praticamente in blocco sull’uomo nuovo Macron. Lo rivela chiaramente una grafica pubblicata dal quotidiano inglese The Guardian che mostra come il leader di En Marche abbia prevalso nelle stesse zone del Paese in cui nel 2012 ebbe la meglio Hollande.

the guardian

Credits: The Guardian

Infine un cenno ai sondaggisti che – dopo gli abbagli su Brexit e Donald Trump – hanno azzeccato le previsioni, compresa la distanza di circa due punti tra Macron e Le Pen. Ora prevedono, sia pur con differenti percentuali, una vittoria piuttosto netta dell’ex ministro dell’Economia ed ex banchiere di Rothschild. Marine permettendo.

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