Il giorno della Liberazione d’Italia, il 25 aprile, Riccardo Scamarcio era ospite al Bif&st di Bari per ritirare il premio Vittorio Gassman, come migliore attore, consegnatogli per il film “Pericle il nero”, quando ha inveito contro il pubblico presente in sala.
Scamarcio ha attaccato il pubblico perché colpevole di troppa partecipazione. “Volete applaudire, ma cosa applaudite, dovete starvi zitti! Come diceva Carmelo Bene: non lo vedete lo spettacolo. Oppure – ha continuato l’attore – chiamate un truccatore e vi facciamo truccare tutti!”.
“Lo spettacolo è uno spettacolo se vi sorprende. Ma, ultimamente, il problema è che tutti vogliono essere consolatori. Tutto è basato per il pubblico e c’è una forma di accondiscendenza che vuole mettere il pubblico al centro. Venite voi a fare lo spettacolo, allora”, ha concluso l’attore.
Le provocazioni di Scamarcio hanno acceso il pubblico in sala. Una signora gli ha dato del “cafone” mentre in tanti hanno fischiato l’attore.
All’ennesima protesta di una signora in sala, Scamarcio si è animato e ha dichiarato: “Io sono libero e dico quello che voglio e quando voglio, e dove voglio!”. Tra le tante polemiche, le sue ultime parole hanno suscitato anche applausi.
L’attore ha definito le sue dichiarazioni provocatorie ma veritiere e non si è minimamente curato della reazione in sala. Si è infine congedato con l’abbraccio ad una sua fan.