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La parabola dell’Alitalia di Montezemolo e Ball targata Etihad. Il foto-racconto di Formiche.net

Video-racconto di Formiche.net, a cura di Andrea Picardi, sulla vicenda Alitalia che, ormai, è di nuovo sull’orlo dell’abisso: la settimana scorsa il governo ha nominato i tre commissari straordinari (Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Paleari) che dovranno cercare di salvare l’ex compagnia di bandiera dopo la sua ammissione alla procedura di amministrazione straordinario. Una decisione inevitabile vista la fallimentare gestione targata Etihad (che ne detiene il 49%) nel corso della quale Alitalia ha continuato a perdere quote di mercato e a macinare perdite. Solo per quest’anno, ad esempio, si stiman che raggiungeranno i 650 milioni di euro: un po’ meno di 2 milioni al giorno, pari a quasi 80.000 euro l’ora.
Ma non è sempre stato così, nel senso che allo sbarco a Roma della compagnia di Abu Dhabi e dei suoi manager – il presidente Luca Cordero di Montezemolo, il vicepresidente di Alitalia e Ceo di Etihad James Hogan e l’amministratore delegato Silvano Cassano (poi sostituito prima dallo stesso Montezemolo ad interim e poi da Cramer Ball) si era sperato e pensato davvero che la storia stesse per cambiare. Ma così, evidentemente, non è stato.

Tra l’estate del 2014 e la primavera del 2015 strette di mano, sorrisi e brindisi accompagnarono la fase di passaggio di Alitalia dai vecchi capitani coraggiosi di Cai ai nuovi proprietari. Un atteggiamento di ottimismo che, però, non ha retto alla prova dei fatti. La situazione – come Formiche.net ha raccontato in numerose occasioni – torna a precipitare a inizio 2017. La ricerca di un nuovo management che avrebbe dovuto fare perno sull’ex direttore generale Rai Gubitosi e soprattutto il piano di ristrutturazione aziendale dal cui varo – si affermava – sarebbe dipesa la sopravvivenza di Alitalia in vista di una sua probabile cessione a Lufthansa o qualche altro possibile compratore. I lavoratori, però, – con un risultato schiacciante – quel piano lo hanno bocciato fino alla decisione inevitabile della compagnia di chiedere l’amministrazione straordinaria che ha poi portato di conseguenza alla nomina dei tre commissari. Di cui fa parte, come detto Gubitosi, designato presidente di Alitalia ma poi mai entrato in carica per via di tutte le vicissitudini che si sono susseguite.


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