La decisione di Arabia Saudita, Egitto, Emirati Arabi, Yemen e Bahrein di tagliare i rapporti con il Qatar per il suo sostegno al terrorismo internazionale sembrerebbe non essere un piano recente. La pianificazione dell’isolamento potrebbe risalire a molti anni fa, secondo piani del Qatar per destabilizzare l’Arabia Saudita sostenuti da registrazioni telefoniche svelate ieri dall’edizione inglese dell’emittente Al Arabiya (che però, attenzione, è un media network saudita, e come al Jazeera, qatariota, potrebbe lavorare in questo periodo seguendo gli interessi dei propri governi).
LA FINE DELLA MONARCHIA SAUDITA
Nelle telefonate pubblicate ieri dal sito panarabo a parlare sono l’ex emiro del Qatar, Hamad bin Khalifa (nella foto), con l’ex primo ministro e capo della diplomazia qatariota, Hamad bin Jassim. In un’altra conversazione ci sono sempre bin Khalifa e l’ex leader libico Muammar Gheddafi. Il dialogo è molto duro: attaccano l’Arabia Saudita e la famiglia monarchica. Le telefonate risalirebbero al 2003 e potrebbero confermare la teoria del “piano del Qatar per destabilizzare e dividere l’Arabia Saudita” che circola a Riad. Si tratta di argomenti delicati, perché spesso intrisi di propaganda.
IL DIALOGO CON GHEDDAFI
Nella telefonata con Gheddafi, il cui leak è stato diffuso nel 2014, i due si confidano che “gli americani hanno un piano per stabilizzare l’Iraq in due, e stanno già pensando all’Arabia Saudita”, perché tanto, “ci piaccia o no una rivoluzione ci sarà comunque”. Poi parlano dei wahhabiti, la confessione sunnita radicale saudita, che sono raccolti nella regione centrale di Najd, che però ha solo 400mila barili di petrolio, e dunque potrebbe essere scaricata a se stessa, mentre occorrerebbe tenere a cuore la regione meridionale dell’Arabia Saudita, quella di Hijaz, dove ci sono la Mecca e Medina. Su questa separazione avrebbero avuto anche il consenso tramite incontri con le intelligence americane e inglesi svolti a Londra. Un altro punto: per destabilizzare Riad, una delle idee era spostare dall’Arabia Saudita le basi americane per portarle in Qatar. Nel 2003 l’hub del CentCom si mosse dalla Prince Sultan Air Base all’attuale al Udeid, in Qatar.
EGITTO E GIORDANIA, SOTTOMESSI ALL’ARABIA SAUDITA
Hamad bin Khalifa diceva che l’Egitto e la Giordania sono due Paesi “privi di dignità” perché sono sottomessi all’Arabia Saudita. Ha anche ammesso il suo sostegno ad una serie di canali che attaccano i sauditi così come a Saad al-Faqih, un avvocato dei Fratelli Musulmani. L’ex ministro libico ha detto di incoraggiare movimenti per creare il caos contro la monarchia di Riyad.
Ieri Gheddafi avrebbe compiuto 75 anni. A sei anni dalla sua morte, lo Stato libico è diviso in tre territori, con amministrazioni diverse, dove milizie e gruppi armati combattono per il potere.
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