La perseveranza antimafia di Papa Francesco potrebbe essere ad una svolta. E non soltanto per la rinnovata scomunica di boss e gregari delle cosche, in realtà già automaticamente scomunicati fin dal dopoguerra, latae sententiae. Oltre a Papa Wojtyla nella Valle dei Templi, l’episcopato siciliano e la Chiesa hanno infatti emesso l’anatema contro i padrini in ben quattro occasioni: nel 1944, nel 1955 , 1982 e nel 2014.
La profezia della fine della mafia di Bergoglio sarebbe sul punto di avverarsi. E se non la fine di tutta la mafia quanto meno di una grossa parte. Non sarà la manzoniana conversione dell’Innominato, ma poco ci manca.
I passaggi cruciali sono diversi e si inquadrano in due scadenze temporali. Una certa: le politiche della primavera 2018. L’altra legata al grave stato di salute di Salvatore Riina.
Il continuo richiamo della fede da parte di un Pontefice carismatico e popolare come Francesco, il risentimento che cova da anni per i politici che hanno ottenuto una decisiva spinta iniziale per la conquista del potere, l’amore per i figli adolescenti e le giovani mogli e da ultimo la scomparsa del capo dei capi di cosa nostra , potrebbero fare constatare a molti capimafia sepolti vivi in carcere che è finita un’epoca e giustificare la decisione di voltare pagina, di pentirsi e collaborare con la giustizia.
In controluce si potrebbero difatti leggere così le intercettazioni delle conversazioni in carcere di Giuseppe Graviano, che assieme al fratello Filippo è stato condannato a diversi ergastoli per le stragi di mafia e, fra gli altri omicidi, l’assassinio di padre Pino Puglisi.
Una sorta di ultima chiamata a carambola rivolta alla politica che, secondo le affermazioni di Graviano, avrebbe chiesto, ottenuto e poi si sarebbe defilata.
Un’ultima agghiacciante chiamata in vista delle elezioni parlamentari del 2018, della serie non mi costringete a parlare.
Un evidente minaccioso ultimatum che agli occhi del contesto mafioso si può tuttavia trasformare nella giustificazione del pentimento.
(Post ripreso da www.zerozeronews.it)