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Come si muove Forza Italia di Silvio Berlusconi tra Alfano, Lotti e Verdini

Silvio Berlusconi

Che l’obiettivo di Silvio Berlusconi fosse arrivare a ingrossare, prima delle vacanze estive,  le file di Forza Italia alla Camera di 20 deputati, lo si vociferava da giorni. Ieri il capogruppo azzurro a Montecitorio, Renato Brunetta, ha ufficializzato gongolante il piano: “Entro l’estate altre 10-15 adesioni al gruppo”. Ovvero parlamentari che andrebbero ad aggiungersi agli altri 5 già entrati o tornati, come Rocco Palese (detto lo Stakanov del  parlamento,  ex fedelissimo di Raffaele Fitto in Direzione Italia e figura chiave in Puglia), in questi giorni nel gruppo azzurro. Mentre ieri gli azzurri hanno votato in Senato la mozione della maggioranza centrata sul Pd sul caso Consip, quindi non appoggiando la mozione dei bersaniani contro il ministro Luca Lotti.

Porte girevoli quindi alla Camera e chi ne guadagna è Forza Italia dove oltre a Palese sono arrivati Antonino Minardo, ex Alternativa popolare, Vincenza Labriola, ex M5s, poi nel gruppo misto, e proprio ieri l’ex centrista di Scelta civica Andrea Causin con la parlamentare eletta all’estero, anche lei ex Scelta civica, Angela Nissoli Fitzgerald. In tutto 5 ai quali, secondo i piani di Arcore, se ne dovranno aggiungere altri 10 o al meglio 15. Corteggiatissima, si dice, sarebbe la campionessa di scherma Valentina Vezzali, attuale deputata di Scelta civica-Ala di Denis Verdini.  Certamente un così intenso piano di scouting, come sottolinea Brunetta, ha l’obiettivo di dare un segnale  che Forza Italia “è un’ alternativa credibile al Pd e al M5s”.

Ma soprattutto, Berlusconi intende giocare d’attacco nel centrodestra per affermare così anche plasticamente, ingrossando le file del suo gruppo a Montecitorio,  che la guida è e deve essere saldamente nella mani del centro moderato rappresentato da Forza Italia, che così, dice lo stesso Brunetta, “si sta dimostrando sempre più attrattiva”. Il piano è svuotare sempre più le aree centriste. Berlusconi, che questa sera, tornerà di nuovo a Porta a porta da Bruno Vespa, non solo ha deciso di ridiscendere in campo con lo scouting in Parlamento ma anche con la sua stessa presenza fisica a alcune manifestazioni per i ballottaggi delle elezioni amministrative di domenica prossima 25 giugno.

Lo scopo? Intestarsi le eventuali vittorie del centrodestra e dimostrare sempre più che il centrodestra è a trazione moderata e quindi che la leadership è di Forza Italia. Messaggio che ha come primo destinatario il leader leghista Matteo Salvini. Non a caso il leader azzurro è più che mai intenzionato ad andare avanti con la legge proporzionale, magari riprovandoci, come Formiche.net aveva anticipato, stavolta ripartendo in autunno dal Senato. Ecco perché l’ex premier avrebbe ribadito – secondo un retroscena del quotidiano La Stampa di ieri, che però Toti ha smentito – in un ruvido faccia a faccia con il governatore ligure Giovanni Toti, l’azzurro ritenuto più filo-leghista, che lui il maggioritario non lo vuole e non intende fare listoni con il Carroccio.  Ma per questo ha bisogno di una legge elettorale proporzionale e quindi ecco perché sta rimpolpando le file dei parlamentari: Berlusconi, infatti, non vuole più franchi tiratori (il giorno del naufragio dell’accordo con Matteo Renzi e i Cinque Stelle in FI furono in realtà si dice solo 6, pochi, ma ad Arcore non intendono correre altri rischi) ma fare innesti nel gruppo di parlamentari fedelissimi anche per contrastare gli eventuali mal di pancia di chi teme di non esser più ricandidato. Secondo lo schema, infatti, solo un terzo degli uscenti sarebbe ripresentato, per il resto un terzo dovrebbe venire dalla società civile e un altro ancora dagli amministratori locali.

Ma perché per ora lo scouting è in atto solo alla Camera? “Perché – spiega una fonte forzista – al Senato è bene non muovere niente adesso, anche se molti delle aree centriste governative bussano alla porta. Ma se lo scouting partisse adesso anche lì, visti i numeri ballerini del Senato, si potrebbe mettere a rischio la legislatura, correndo il pericolo di dover andare al voto anticipato senza il proporzionale”. Ma dall’autunno c’è da aspettarsi che le porte girevoli per entrare nella “casa azzurra” si riapriranno anche a Palazzo Madama.

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