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Che cosa cela il programma di Francia e Germania per un nuovo jet di Quinta generazione

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Francia e Germania costruiranno insieme il caccia di Quinta generazione targato Europa. Si tratta di uno dei messaggi più forti lanciati nell’ambito della cooperazione bilaterale interna all’Ue dai due Paesi, che rafforzano l’asse di trazione europeo. L’annuncio è arrivato il 13 luglio, dopo un pranzo di lavoro in cui il presidente francese Emmanuel Macron ha ospitato la Cancellier Angela Merkel a Parigi.

LA QUINTA GENERAZIONE

Un segnale forte anche perché uscito poche ore prima che all’aeroporto parigino di Orly atterrasse l’Air Force One dell’americano Donald Trump. Gli Stati Uniti, è noto, ospitano l’azienda che ha dato il là al termine stesso di “Quinta generazione” dei jet da combattimento, la Lockheed Martin e il suo programma F-35 Lightining II. (Nota: la definizione di 5th generation è un po’ vaga, ma sostanzialmente include la massima tecnologia disponibile da montare su un jet militare, sistemi stealth, avionica avanzata, controlli cibernetici, design e propulsori di ultima ingegneristica).

L’INTESA

Per quanto noto il nuovo velivolo verrà sviluppato sulla base del Rafale, il caccia di Dassualt Aviation che la Francia ha sviluppato quando, negli anni Ottanta, s’è tirata fuori dal progetto Eurofighter, il jet UE fatto in partnership da Italia, Germania, Spagna e Regno Unito. Macron ha intenzione di porre Parigi al centro, alla guida, del sistema difensivo europeo, sfruttando l’arma strategica a sua disposizione: quando ci sarà la Brexit, l’unico deterrente atomico europeo sarà quello francese. È una delle sponde di gioco scelte dall’Eliseo, che sfrutta anche il momento temporale favorevole: mentre gli altri Paesi sono fondamentalmente deboli per il confronto, Berlino vive la fase elettorale, e Merkel è pure disponibile ad allentare la presa su qualcosa (esempio: un “budget per l’Eurozona”). In un’intervista al quotidiano regionale Ouest France uscita nel giorno dell’incontro con la Cancelliera, Macron ha detto: “Una parte della performance tedesca è dovuta ad una zona euro disfunzionale, a causa delle debolezze di altre economie. Non è sano e non sostenibile”. Risposta di Merkel solleticata dai media francesi: “È nel migliore interesse della Germania avere membri forti nell’UE”.

L’INDUSTRIA MILITARE EUROPEA

La stretta franco-tedesca sfrutterà l’asset Rafale e questo piacerà a Parigi, ma cosa ne sarà degli altri due programmi europei, ossia l’Eurofighter e lo svedese Gripen? La road map per il progetto decennale dovrebbe essere pronta per il 2018 e, cosa da non sottovalutare, il nuovo programma andrebbe a sostituire sia il prodotto francese sia gli Eurofighter tedeschi, che sono velivoli che attualmente competono sul mercato nelle vendite internazionali. Il nuovo caccia sarà anche un colpo per l’inglese BAE Systems: dice un “funzionario dell’industria di difesa tedesca” alla Reuters che c’è un messaggio dietro all’annuncio che dice a Londra “stai uscendo dall’UE? Noi stiamo andando avanti”. Gli inglesi con BAE sono nel consorzio Eurofighter, ma hanno piantato i piedi anche nel programma statunitense F-35, e forse il secondo è l’interesse privilegiato (“Una piccola parte in un progetto americano vale più di una grossa parte in uno franco-tedesco” ha commentato sempre alla Reuters un’analista del Rusi di Londra). Lo sviluppo di un jet insieme alla Francia, allo stesso tempo, potrebbe significare la fine dell’interesse tedesco per l’F-35, ed è un altro messaggio – che segna un nuovo allontanamento tra Berlino e Washington, considerando anche che l’annuncio della partnership con la Francia è arrivato soltanto due giorni dopo che alcuni ufficiali del Pentagono erano volati proprio in Germania per un briefing commerciale sugli F-35 con le controparti tedesche. Diversi analisti, comunque, considerano il progetto ambizioso e intriso di politica, perché oltre che con l’ultra tecnologico velivolo americano dovrà scontrarsi commercialmente con progetti cinesi, giapponesi, russi, sudcoreani.

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