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Ecco la bozza del programma di governo targato centrodestra

Di Bruno Guarini e Fernando Pineda

Flat tax. No Ius Soli. Separazione delle carriere dei magistrati. No utero in affitto. Regionalismo differenziato. Sono alcuni dei punti cardini della bozza di programma in fieri del centrodestra.

Le priorità si desumono dalla sintesi contenuta nell’annuncio dell’appuntamento “Il programma di governo per l’Itaia” organizzato per l’8 novembre dalla Fondazione per la Libertà (fondata da Altero Matteoli) e dalla Fondazione Magna Carta (animata da Gaetano Quagliariello). Parteciperanno leader e big dei movimenti che si riconoscono nello schieramento anti Pd: ci saranno infatti Renato Brunetta, Paolo Romani e Giovanni Toti di Forza Italia, Giancarlo Giorgetti della Lega di Salvini, Fabio Rampelli in rappresentanza dei Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, Raffaele Fitto di Direzione Italia e Lorenzo Cesa dell’Udc. Oltre, ovviamente, a Quagliariello leader di Idea e a Matteoli. Nell’invito non compaiono (solo un caso?) alcuni esponenti di centrodestra come Stefano Parisi di Energie per l’Italia e Flavio Tosi di Fare che sono all’opera con l’ex ministro Ncd, Enrico Costa, nella costruzione della quarta ala o gamba che dir si voglia del centrodestra (qui i dettagli sull’ultima riunione).

Nella sintesi del programma in fieri del centrodestra si nota l’assenza del presidenzialismo, peraltro rivendicato in queste ore dai Fratelli d’Italia per bilanciare la spinta federalistica arrivata dai referendum in Lombardia e Veneto. Anzi, oltre a evocare il “regionalismo differenziato”, nella sintesi redatta dalle due fondazioni c’è una sottolineatura di stampo meridionalistico con l’indicazione di “un’agenzia per l’infrastrutturazione del Mezzogiorno”.

A tenere insieme le anime del centrodestra sarebbero, dunque la Flat tax, cavallo di battaglia da tempo della Lega e rilanciata con dovizia di particolari da Parisi grazie a uno studio dell’Istituto Bruno Leoni (qui l’analisi di Serena Sileoni dell’Ibl per Formiche.net), il “No allo Ius soli”, il “No all’utero in affitto” e nel campo della giustizia la “separazione delle carriere”.

Ecco di seguito la sintesi del programma base, settore per settore:

Crescita economica: flat-tax; fisco formato famiglia; lavoro; occupazione giovanile; infrastrutture e investimenti; libertà d’impresa; ricerca e innovazione.

Sicurezza: efficacia delle sanzioni; tutela dell’ordine pubblico; sostegno alle forze dell’ordine; recupero delle periferie; difesa della proprietà privata.

Identità nazionale e cittadinanza italiana: salvaguardia della nostra cultura; controllo dell’immigrazione; no ius soli.

Rilancio internazionale: clausola di supremazia degli interessi nazionali; revisione dei trattati europei; nuovo ruolo nel Mediterraneo e verso l’Est Europa.

Giustizia: legalità e garantismo; giusto processo; certezza della pena; separazione delle carriere.

Società e welfare: natalità, vita, famiglia; sussidiarietà; no gender e no utero in affitto; libertà educativa; istruzione di qualità; welfare sostenibile; attenzione ai più deboli.

Organizzazione dello Stato: Stato unitario e autonomie regionali; regionalismo differenziato; semplificazione; agenzia per l’infrastrutturazione del Mezzogiorno.

Ambiente e territorio: difesa dell’ambiente e difesa della terra; prevenzione sismica e ricostruzione; ecologia senza ideologia; salvaguardia della nostra produzione agricola.

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