Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump è sbarcato in Cina con la First Lady Melania. Il presidente cinese Xi Jinping e sua moglie Peng Liyuan hanno accompagnato Trump e la moglie in una visita speciale alla Città Proibita, l’antico palazzo imperiale cinese.
Trump è in Asia per cercare di costruire un fronte unito contro le ambizioni nucleari della Corea del Nord di Kim Jong-un, che il presidente americano ha definito un “crudele dittatore”. The Donald ha tentato più volte di rassicurare gli alleati, in particolare la Corea del Sud, ma soltanto la Cina possiede la capacità di influenzare Pyongyang, seppur in modo limitato. Questa è una delle motivazioni che rende questa tappa forse la più importante del viaggio di Trump. Cominciato domenica con la tappa in Giappone, il lungo tour asiatico del presidente rappresenta d’altro canto un guanto di sfida proprio alla Cina di Xi Jinping, che contende agli Stati Uniti il ruolo egemone in una regione centrale negli equilibri mondiali.
Strette di mano molto brevi, ma allo stesso tempo molto forti; giusta pronuncia dei nomi. Nessun tweet critico (o con insulti) e nessuna domanda sul cibo a tavola. Queste sono alcune delle prassi che Trump ha dovuto imparare prima di cominciare il tour asiatico. Nel 2014, l’ex presidente Barack Obama aveva rifiutato la macchina con autista assegnata durante la Conferenza Economica Asia-Pacifico a Pechino offendendo l’organizzazione locale, ed era sceso dalla propria auto con una gomma da masticare in bocca. Il presidente Richard Nixon fu il primo ad aprire i rapporti diplomatici con la Cina e consigliò a Ronald Reagan nel 1984: “Non chiederti cosa c’è nel piatto, mettila in bocca e mandala giù”.