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Leonardo, che cosa è successo in Borsa e perché all’ex Finmeccanica

Che cosa sta succedendo in Borsa a Leonardo? La domanda attanaglia analisti e addetti ai lavori visto l’andamento mattutino del titolo dell’ex Finmeccanica che ha registrato un tonfo in Borsa perdendo il 17,29% a 11,67 euro (in chiusura di giornata la flessione è stata del 21%, bruciando così 1,6 miliardi di capitalizzazione). Il consiglio di amministrazione della società guidata dall’ad, Alessandro Profumo, ha deciso ieri di rivedere al ribasso la guidance del gruppo per quanto riguarda gli ordini, i ricavi e l’Ebitda, in seguito al perdurare delle difficoltà nel settore elicotteri. E per Banca Imi il titolo resterà sotto pressione fino alla presentazione del piano. Ecco tutti gli approfondimenti.

I CONTI

La crisi degli elicotteri ha infatti indotto il gruppo a ridimensionare le stime di ebita, ordini e ricavi. Con i numeri dei nove mesi arriva anche un’inevitabile correzione al ribasso: l’asticella scende da 12 a 11,5-12 miliardi per il fatturato e a un massimo di 1,1 miliardi per l’ebita dalla precedente indicazione di 1,25-1,3 miliardi.

LE PAROLE DEI VERTICI

Pesano anche, oltre alla congiuntura, “ritardi nel conseguimento di livelli adeguati di redditività su alcuni prodotti e una performance industriale al di sotto delle aspettative”, nota il gruppo. Gli ordini per fine anno sono attesi a circa 12 miliardi, mezzo miliardo in meno della stima massima precedente. “I conti sono in linea con le attese per aeronautica e per l’elettronica, difesa e sistemi di sicurezza”, ha commentato Profumo: “Sono emerse tuttavia alcune criticità nel settore elicotteri per i quali abbiamo già intrapreso una serie di azioni. Il 2017 sarà un anno più difficile del previsto ma confido nei punti di forza dei tra business principali e sono fiducioso nelle prospettive di crescita del medio-lungo periodo”. Per il nuovo cfo, Alessandra Genco, il 2017 è addirittura “il fondo da cui poi risalire per raggiungere già nel 2018 gli obiettivi”. Confermata la presentazione del nuovo piano a gennaio.

AERONAUTICA ED ELETTRONICA

Gli ordini per gli elicotteri sono in crescita anno su anno dell’11%, ma è la redditività a soffrire proprio a causa di ritardi nella produzione, con l’ebita in calo del 16,5% e i ricavi dell’8,2%. Il conto economico registra anche ricavi stabili e nuovi ordini per 8 miliardi. Il contributo più forte arriva dell’aeronautica e dell’elettronica per la difesa e la sicurezza. I nuovi ordini hanno raggiunto 8 miliardi (+5% escludendo la commessa Kuwait che lo scorso anno aveva portato eccezionalmente la voce a 20 miliardi). L’ebita si è fermato a 703 milioni (-5,8%) e il risultato netto è sceso del 20% a 272 milioni, anche per effetto anche della maggior incidenza di oneri non ricorrenti.

IL COMMENTO DI PROFUMO COL SOLE

“L’azienda ha tre gambe importanti, è solida e in crescita – ha spiegato il ceo Profumo oggi al Sole 24 Ore -. Le criticità degli elicotteri sono riconducibili a due tipi di problematiche: da un lato, le difficoltà di alcuni mercati di riferimento, meno brillanti del passato, e, dall’altro, il ridotto “ritorno” di alcuni programmi”. Due nodi su cui, assicura l’ex banchiere, “siamo già intervenuti con le necessarie contromisure. Sono convinto che il 2017 sarà un anno “bottom” (basso, ndr) per gli elicotteri, ma confido che, da qui in avanti, avremo dei segni positivi su tutte le linee (ordini, fatturato, marginalità relativa e assoluta). Gli altri due settori stanno invece camminando a un ottimo ritmo e hanno prospettive di crescita assai interessanti”.

COSA DICONO GLI ANALISTI

Fidentiis mette sotto revisione il giudizio ‘hold’ dopo “risultati ben al di sotto delle nostre stime e del consensus”. Il broker ricorda che la società ha di fatto lanciato un ‘profit warning’, tagliando del 16% le stime sull’ebitda, “che riflette le attuali sfide nella divisione degli elicotteri”. I risultati deludenti e il profit warning hanno spinto Kepler Cheuvreux a ridurre il target price da 18 a 15 euro. “L’azione adesso manca di un esplicito catalizzatore prima della presentazione del piano strategico nel gennaio del 2018 e di più dettagli sulle prospettive del settore degli elicotteri”. Equita ha tagliato del 7% il target price a causa della “debole performance operativa” del terzo trimestre “inferiore alle attese”. “La sorpresa negativa arriva dagli elicotteri che a causa di problemi di programmazione della produzione e questioni tecniche relative al nuovo AW169 registreranno nel 2017 un fatturato in calo (non quantificato) e una crescita dell’ebitda a una cifra”, rispetto alla previsione precedente di ricavi stabili e un margine di ebitda di circa l’11%. Intermonte ha tagliato il target price da 17 a 14,5 euro: “la visibilità resta bassa sul 2018 e non ci aspettiamo novità significative dal nuovo piano industriale che sarà presentato a gennaio”. Di risultati sotto le attese e “taglio drastico” della guidance a causa dei “seri problemi” della divisione elicotteri parla anche Banca Akros, che ha ridotto il target price da 17 a 14,25 euro. Banca Imi, al pari degli altri broker, si attende “significativi impatti sull’azione nel breve termine”, con il titolo che resterà “sotto pressione” fino alla presentazione del piano, a causa delle incertezze su “una effettiva ripresa della divisione elicotteri (tradizionalmente una delle più ricche) in un ragionevole arco di tempo e senza nuove perdite”.



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