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Tim, tutte le novità su utili, investimenti e rete Telecom Italia

Occhi puntati a Piazza Affari sul titolo Tim dopo la pubblicazione dei dati trimestrali. Il Consiglio di amministrazione di Tim presieduto da Arnaud Roy de Puyfontaine (in foto con Giuseppe Recchi) ha approvato questa mattina il resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2017. In Borsa i risultati sono stati accolti con una flessione del titolo, arrivato a perdere fino al 7,9% prima di essere sospeso per poi tornare agli scambi e andare in territorio positivo. I risultati dei primi nove mesi del 2017 sono stati illustrati alla comunità finanziaria durante una conference call questo pomeriggio.

LA NOTA DEL GRUPPO

In Telecom “la trasformazione e semplificazione organizzativa e processiva”, con gli sviluppi commerciali e l’attesa crescita del fatturato “consentono al management di confermare in termini organici le guidance gia’ prospettate per l’intero anno 2017 e per l’arco di piano” con una crescita organica dell’ebitda “low single digit” e una generazione di cassa necessaria a ridurre il rapporto fra indebitamento finanziario netto rettificato ed ebitda reported, che nel 2018 e’ atteso al di sotto di 2,7, fa sapere in una nota il gruppo.

GLI UTILI

Nei primi nove mesi del 2017 Telecom segna un utile di circa 1 miliardo di euro, rispetto ai 1,4 miliardi di euro nei primi nove mesi del 2016, scontando oneri netti non ricorrenti per 233 milioni di euro. “In termini comparabili, escludendo cioè le partite non ricorrenti nonché, nei primi nove mesi del 2016, l’impatto positivo della valutazione al fair value dell’opzione implicita inclusa nel prestito obbligazionario a conversione obbligatoria, l’utile attribuibile ai soci della controllante dei primi nove mesi del 2017 risulterebbe superiore di quasi 100 milioni di euro rispetto a quello dello stesso periodo dell’anno precedente”, si legge nella nota diffusa oggi dal gruppo.

RICAVI

I ricavi dei primi nove mesi del 2017 ammontano a 14,6 miliardi di euro, in crescita del 5,3% rispetto ai primi nove mesi del 2016 (13,9 miliardi di euro). La crescita di 740 milioni di euro viene attribuita dalla società alla Business Unit Domestic (276 milioni di euro) e alla Business Unit Brasile (467 milioni di euro, comprensivi di un effetto cambio positivo di 353 milioni di euro). I ricavi del terzo trimestre 2017 sono invece aumentati di 64 milioni di euro rispetto al terzo trimestre 2016 (+1,3%).

EBITDA

Il margine operativo lordo (Ebitda) dei primi nove mesi del 2017 è di 6.2 miliardi di euro. Un incremento di 335 milioni di euro (+5,7%) rispetto ai primi nove mesi del 2016 quando si attestava a 5,8 miliardi di euro

L’INDEBITAMENTO

Al 30 settembre 2017 l’indebitamento finanziario netto rettificato ammonta a 26,2 miliardi di euro in aumento di 1,1 miliardi rispetto al 31 dicembre 2016. “L’incremento – spiega il gruppo – è sostanzialmente indotto dai pagamenti di 630 milioni di euro da parte di TIM S.p.A. per il rinnovo dei diritti d’uso delle frequenze di telefonia mobile e di 257 milioni di euro da parte della Business Unit Brasile al consorzio che provvede alla liberazione (clean up) dello spettro 700 MHz, di cui la Business Unit acquisì il diritto d’uso nel 2014, nonché dal pagamento di dividendi per 219 milioni di euro”.

GLI INVESTIMENTI

Crescono gli investimenti industriali nei primi nove mesi del 2017. Sono pari a 3.8 miliardi di euro, aumentano di 774 milioni di euro rispetto ai primi nove mesi del 2016 e sono così ripartiti per settore operativo: la Business unit domestic presenta investimenti pari a 3, 1 miliardi di euro in aumento di 779 milioni di euro rispetto ai primi nove mesi del 2016, mentre la Business Unit Brasile registra investimenti nei primi nove mesi del 2017 pari a 704 milioni di euro, in riduzione di 5 milioni di euro rispetto ai primi nove mesi del 2016.
L’incremento del segmento domestico è attribuito dalla società agli investimenti innovativi di sviluppo infrastrutturale (+386 milioni di euro rispetto ai primi nove mesi del 2016) e riflette, in particolare, l’accelerazione negli investimenti dedicati allo sviluppo di reti e servizi di nuova generazione; nonché all’esborso di cassa relativo al rinnovo del diritto d’uso delle frequenze GSM (630 milioni di euro).

IL PIANO FISSO/MOBILE 2017/2019

La società guidata da Amos Genish ha rinnovato questa mattina la sua intenzione di proseguire nel suo percorso di trasformazione del gruppo. Con il piano 2017–2019 Tim punta in particolare su nuove reti e piattaforme (Fibra e UltraBroadband mobile, Cloud) e a massimizzare il ritorno degli investimenti.
Nel segmento fisso, Tim prevede di ridurre la contrazione del numero di clienti “con azzeramento delle line losses entro il 2018” grazie all’accelerazione nella diffusione e conseguente adozione della fibra. La strategia commerciale prevede poi per mantenere e sviluppare la clientela, la fornitura di dispositivi per la Smart-Home connessi alla rete domestica e pagabili direttamente in bolletta. Nel segmento mobile, Tim farà leva sulla capillarità della rete 4G e sulla diffusione di servizi convergenti e contenuti di qualità. Il second brand “no-frills” Kena (lanciato ad aprile) permetterà di competere sui segmenti maggiormente price sensitive.



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