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Veneto Banca, ecco perché la Consob ha ragione. Parola di ex vicepresidente Veneto Banca

consob, giuseppe vegas

Sul disastro delle popolari venete chi ha ragione tra Bankitalia e Consob? Alla domanda risponde Giovanni Schiavon, uno che Veneto Banca la conosce bene. Ex giudice del Tribunale di Treviso, poi passato a rappresentare i piccoli azionisti della banca di Montebelluna per diventarne infine vicepresidente sotto la presidenza di Stefano Ambrosini, fino all’arrivo dei commissari di Bankitalia.

HA RAGIONE LA CONSOB

Punto primo, tra Consob e Bankitalia ha ragione la prima. “Sono una persona abbastanza informata sui fatti e ho notate una miriade di inesattezze su quanto affermato da Barbagallo alla Camera. Tanto per cominciare l’aumento di Veneto Banca è del 2014 e non del 2013 come dice Bankitalia. Ci sono state parecchie dimenticanze e, cosa più importante, questa vigilanza non ha per nulla funzionato. Non mi meravigliano quindi le accuse della Consob sulla mancanza di informazioni complete, alla quale mi sento di dare ragione”, attacca l’ex numero due di Veneto Banca.

UNA VIGILANZA CHE FA ACQUA

Schiavon non risparmia duri attacchi a Via Nazionale e al suo ruolo nella gestione delle crisi bancarie. “Ci sono state tante ispezioni, ma mi chiedo a cosa siano servite se poi è successo quello che è successo. La verità è che la vigilanza non ha funzionato come doveva. Prendiamo le operazioni baciate, sono saltate fuori solo ora. Ma mica era così difficile scovarle. Io sono davvero perplesso di fronte a questo modo di vigilare”.

VISCO? DOVEVA ANDARE A CASA

Altro capitolo, la riconferma tra le polemiche di Visco alla guida di Via Nazionale. “Serviva assolutamente un avvicendamento. Posso riconoscere che la mozione di Renzi possa essere stata azzardata. Ma comunque serviva un ricambio. Le banche sono fallite, i risparmiatori non hanno più nulla e la Vigilanza rimane lì com’è, funziona così?”.

LA COMMISSIONE E’ ARRIVATA TARDI

E la commissione sulle banche? Per l’ex dirigente di Veneto Banca, “è arrivata tardi, nonostante sia stato giusto istituirla. Ci sono montagne di carte da leggere, anche lavorando giorno e notte non basterebbero i pochi mesi che mancano alle elezioni per finire il lavoro. Una cosa però spero la facciano. Inviare alla procura gli atti e i verbali della commissione. Possono farlo, lo prevede la legge”.

IL PARTITO DEL RISPARMIO TRADITO

L’associazione dei piccoli azionisti è stata sciolta ma “in Veneto c’è tanta, tanta rabbia. E allora sto pensando di veicolare questo malcontento in una proposta politica. Un partito del risparmio, ma del risparmio tradito”, preannuncia Schiavon.

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