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Fintech, così le banche accettano la sfida della tecnofinanza

Vincenzo Boccia e Giovanni Sabatini

Regole sì, ma guai a frenare l’innovazione. Nuocerebbe persino alle banche. A sette giorni dall’intervento della Consob (qui il focus di Formiche.net), arriva il parere più importante sul Fintech, quello delle banche. Che, più di ogni altro intermediario tradizionale, temono l’avanzata della tecnofinanza, che già parecchi guadagni ha sottratto al sistema bancario. Ieri pomeriggio la commissione Finanze alla Camera ha ascoltato i vertici dell’Abi, l’associazione bancaria, rendendosi conto di una cosa: le banche hanno accettato la sfida del Fintech.

REGOLE SI’, OSTACOLI NO

Punto primo, la tecnofinanza va regolamentata, incanalata, non ostacolata. “L’innovazione della finanza”, ha chiarito il dg dell’Abi, Giovanni Sabatini (nella foto con Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria), “non deve essere ostacolata ma a essa vanno comunque applicate delle regole per evitare zone d’ombra sulle garanzie per i consumatori e la solidità della vigilanza”. Tradotto, no alle chiusure, sì alla regolamentazione pacifica del fenomeno. Per le banche non si può fare a meno dell’innovazione, il problema è trovare le forme migliori per accontentare tutti.

COME ABBRACCIARE IL FINTECH

All’associazione bancaria, come dimostra il documento diffuso a margine dell’audizione, qualche idea ce l’hanno. Per esempio “facilitare la creazione di ambienti di sperimentazione (i cosiddetti sandbox) per accelerare l’innovazione prima poi di metterle in pratica”. E poi, se possibile coinvolgere anche le banche nel progetto del governo Industria 4.0, ad oggi riservato a imprese e Pa: “Il piano nazionale potrebbe allargarsi ai servizi 4.0, ampliando gli strumenti, oggi a disposizione delle imprese generaliste, anche alle imprese bancarie, per promuovere un intero ecosistema che non escluda alcuni settori dai processi di innovazione”.

FINTECH PER TUTTI

Il punto di caduta comunque sia è uno solo: stesse regole per tutti. Cioè “stessi servizi, stessi rischi, stesse regole, stessa vigilanza” a prescindere dai soggetti che li forniscono, ha ammonito Sabatini. Anche perchè le banche stanno mettendo mano ai bilanci per stare dietro al Fintech e le sue società concorrenti:”La spesa delle banche in tecnologia ha raggiunto i 4,5 miliardi e  secondo le rilevazioni di Abilab, il centro ricerca sull’innovazione promosso dall’Abi, per oltre il 90% del  sistema crescerà ancora il prossimo anno o resterà  costante”.

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