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Berlusconi: “Forza Italia oltre il 30%, non sopravvalutate i capricci di Salvini”

centrodestra

Almeno tre mesi”. Tanto dovrebbe durare una seconda campagna elettorale qualora l’esito delle prossime elezioni non permettesse la formazione di un governo. Così mercoledì il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, durante la presentazione al Tempio di Adriano del libro di Bruno Vespa “Soli al comando” (Mondadori), ha svelato il suo piano nel caso di stallo politico all’indomani del voto. Nessun ritorno immediato alle urne dunque: secondo il Cavaliere, sarebbe opportuno “proseguire con questo governo”, e riaprire “una campagna elettorale non brevissima”. Ufficialmente, precisa l’ex premier, per permettere ai partiti di presentare meglio i programmi agli elettori.

In una sala gremita di esponenti di Forza Italia, da Nunzia De Girolamo a Michaela Biancofiore, da Laura Ravetto a Francesco Paolo Sisto, Berlusconi ha elogiato l’ultima fatica di Vespa, un viaggio alla scoperta degli uomini contemporanei ritrovatisi “soli al comando”. Nel calderone dei potenti il conduttore di Porta a Porta ha messo l’uno fianco all’altro dittatori come il coreano Kim Jong-un ed ex presidenti del Consiglio come Matteo Renzi, lo stesso Berlusconi, persino Paolo Gentiloni. C’è Benito Mussolini, che “proprio un dittatore non era” ha scherzato Berlusconi, per chiarire un attimo dopo: “Cerco sempre di dare degli appigli ai giornali per attaccarmi”. Di certo il leader azzurro si è ritrovato “solo al comando” durante la presentazione del libro, dovendo rispondere al fuoco incrociato di Vespa e Antonio Polito sui temi più scottanti in vista della corsa alle urne.

NO A GRANDI COALIZIONI

Non spaventa il Rosatellum, una legge che “rispecchia la situazione attuale”, ha spiegato Berlusconi. Che ha poi escluso categoricamente un governo con il Pd di Matteo Renzi qualora non bastassero i voti degli alleati: “Qui la sinistra è ancora troppo sinistra per avere rapporti di collaborazione con la destra democratica”. D’altronde l’inquilino di Arcore ha pochi dubbi sulla vittoria della coalizione di centrodestra: “Avverto un tale sentimento di vicinanza, simpatia e rispetto che sono convinto che Forza Italia supererà il 30%” ha garantito Berlusconi, “non lo dico senza aver approfondito, l’ho fatto con la mia società di indagini”.

IL NODO SALVINI

Nessun dubbio dunque sulla solidità della coalizione. Eppure in questi giorni il clima teso con il leader del Carroccio Matteo Salvini, che minaccia a ore alterne di correre da solo. Due i nodi da sciogliere per calmare gli animi a via Bellerio: la legge Fornero, su cui Salvini ha lanciato un aut-aut definitivo, e per ultimo la legge Molteni, che abolisce lo sconto di pena per i reati gravissimi, su cui proprio mercoledì Forza Italia si è astenuta in Parlamento, scatenando l’ira di Salvini. Al Tempio di Adriano Berlusconi si è detto impreparato sulle due questioni, “Su questi temi le decisioni le prendono i gruppi parlamentari”. Quanto alle sfuriate di Salvini, Berlusconi ha tagliato corto: “Sopravvalutate i capricci di Salvini, lui ha questo modo di conquistare gli elettori”, ma quando si siede al tavolo con gli alleati, ha aggiunto, “è una persona ragionevole anche capace di cambiare idea”.

LA QUARTA GAMBA

Berlusconi ha parlato anche degli esuli di Alternativa Popolare, il partito che a 4 anni dalla fuoriuscita dal Pdl, va incontro ad una separazione consensuale alle prossime elezioni, con una schiera guidata da Beatrice Lorenzin e Fabrizio Cicchitto pronta a passare a sinistra, lato Renzi, e un gruppo capeggiato da Maurizio Lupi e Roberto Formigoni intento a ricucire con il centrodestra. In mezzo resta Angelino Alfano, che dopo aver annunciato a Porta a Porta di non ricandidarsi, avrebbe ricevuto una chiamata solidale da Berlusconi. Che ha speso parole amichevoli per Maurizio Lupi, descritto come “una persona perbene, gentile, ragionevole”, “il ritorno al centrodestra è un ritorno al suo posto”. Non c’è invece posto per Carlo Calenda, ha chiarito una volta per tutte Berlusconi, tantomeno come candidato premier. Voci di corridoio, peraltro subito smentite dallo stesso Calenda, volevano il ministro dello Sviluppo Economico candidato gradito a Fi. “Non lo conosco e comunque il nostro rinnovamento prevede la scelta di persone che non hanno mai fatto politica”.

M5S UNICO COMPETITOR

C’è stato spazio anche per una stoccata finale al Movimento Cinque Stelle, “L’85% non ha mai fatto una dichiarazione dei redditi, non hanno mai lavorato” ha attaccato Berlusconi. Che ha infine promesso battaglia sull’emendamento presentato dai grillini per vietare a Porta a Porta di andare in onda in campagna elettorale. “Siamo contrari a questa pretesa e non ne vediamo alcuna ragione”. Ai pentastellati, Berlusconi concede almeno il titolo di nemico n.1: il Pd infatti non è più considerato “un competitor cui opporci in maniera plateale“.



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