Il presidente francese Emmanuel Macron festeggia i suoi 40 anni il 21 dicembre con alcune buone notizie. Dopo il crollo di popolarità nei sondaggi la scorsa estate, la parabola è in salita di nuovo. I francesi, dunque, hanno premiato l’impegno dimostrato negli ultimi mesi nella realizzazione di riforme sostanziali.
Per capire la ricetta del successo del giovane presidente della Francia, Formiche.net ha intervistato Marina Valensise, editorialista del Messaggero, collaboratrice del Foglio, già direttrice dell’Istituto di Cultura a Parigi: “Macron è popolare perché è un leader giovane e inatteso, che ha dimostrato – soprattutto in questi mesi – di prendere sul serio il suo programma elettorale, e realizzare ciò che ha promesso”.
MACRON, UN UOMO FORTUNATO
Esperta della politica francese, Valensise sostiene che Macron è stato fortunato anche perché ha vinto con un partito tutto suo e non ha incontrato sinora una forte opposizione. “È un uomo del cambiamento, che dà l’impressione di essere conseguente. Ama governare e ama affrontare le sfide del potere senza farsi intimidire dall’opinione pubblica, andando oltre le reazioni della stampa e cercando di riportare le istituzioni al centro dell’attenzione”. Il leader di En Marche! ha ottenuto una vittoria inattesa grazie alla sua freschezza politica e alla capacità. Secondo Valensise ha riportato al governo “merito e competenza”.
LEADER ATTENDIBILE E CAPACE
Umanista di formazione, Macron ha l’imprinting del tecnocrate. A sei mesi dall’inizio del mandato presidenziale, gode inaspettatamente di più del 50% dei consensi. “È un politico sensibile alle aspettative della classe dirigente, dell’industria francese e degli investitori che lo giudicano attendibile e capace. Privo di esperienza politica di base, non essendosi mai presentato alle urne prima delle presidenziali, è una figura nuova e inaspettata nel panorama politico contemporaneo!”.
IL VALORE DELLA RIFORMA DEL LAVORO
Fra tutti gli obiettivi che Macron si è proposto, la riforma del lavoro è una priorità. Per Valensise si tratta di un cambiamento ritenuto necessario per rilanciare l’economia francese. “Macron ha introdotto un importante elemento di flessibilità nei rapporti industriali. Gli effetti della riforma del lavoro – come l’aumento dell’indice di occupazione – si vedranno tra qualche anno, ma il cambiamento è stato introdotto senza la contestazione delle forze politiche o proteste significative in piazza”.
LE SFIDE CHE ATTENDONO
Ora restano da attuare la riforma delle pensioni e la riforma della scuola. “Per concorrere sul piano globale Macron ha capito che è necessario investire nella formazione (digitale e innovativa) e nell’istruzione dei cittadini, punta perciò su una inversione a U nella politica scolastica, ripristinando la severità degli studi e l’insegnamento de latino e del greco, basi della cultura occidentale”, ha detto Valensise. L’autrice di “La cultura è come la marmellata. Promuovere il patrimonio italiano con le imprese” (Marsilio, 2016) ricorda che Macron ha promesso un governo competente e al passo con i tempi. Fra le priorità della sua azione politica c’è il cambiamento climatico, la promozione delle energie rinnovabili, l’innovazione industriale, tecnologica e digitale, la difesa e la sicurezza comuni. “Macron è nazionalista ma è anche un uomo del XXI secolo […] Sta assumendo il suo ruolo di presidente con coraggio, e cerca di rimettere concretamente la Francia al centro dello scacchiere internazionale, andando oltre la pura retorica”.
LA STRATEGIA PER LA POLITICA ESTERA
Appena eletto, ricorda Valensise, Macron ha invitato il presidente americano Donald Trump a Parigi per commemorare la presa della Bastiglia, ma ha continuato a puntare sull’Europa tendendo anche una mano al presidente russo Vladimir Putin. “Adesso, ha annunciato la prossima vittoria contro l’Isis, senza esimersi però dal chiedere conto al presidente siriano Bashar al Assad della violazione di diritti umani in Siria […]. Quanto all’Europa, bisognerà aspettare la conclusione delle trattative tedesche per la formazione del nuovo governo per capire se, come e quando Macron riuscirà a rilanciare anche la riforma dell’Unione. Macron ha sempre detto che la Francia, per essere credibile in questo senso, doveva avere i conti in ordine, e con le riforme del lavoro e la riduzione della spesa pubblica ha iniziato a avviare il risanamento”.
L’IMPORTANZA DI BRIGITTE TROGNEUX
Al di là del gossip e i titoli stravaganti della stampa, Brigitte Trogneux, la 64enne moglie di Macron, ha, secondo Valensise, un ruolo chiave nella vita del presidente francese. È stata decisiva nella strategia di comunicazione durante la campagna elettorale e continua ad esserlo ancora oggi come Première Dame dall’Eliseo. “Brigitte Trogneux è molto presente non solo sul piano dell’immagine simbolica della presidenza Macron. Da ex insegnante, si è saputa ritagliare una sua competenza su temi fondamentali come la scuola e la lotta alla marginalità sociale. Ha avuto e continuerà ad avere un posto di primo piano nella vita pubblica del giovane presidente francese”.