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Leonardo e gli investimenti in difesa secondo Andrea Margelletti

Un piano realistico. Così Andrea Margelletti, presidente del Centro studi internazionali (CeSI), ha definito il Piano industriale di Leonardo, presentato questo pomeriggio dall’amministratore delegato Alessandro Profumo.

UN GIUDIZIO POSITIVO

“Il giudizio sul Piano è positivo”, ha detto Margelletti ad Airpress. “Mi pare – ha aggiunto – che il dato più importante che Profumo porti a casa sia quello di un piano realistico”. In altre parole, “siamo passati da tempi in cui le speranze diventavano intenzioni, a sostenibilità e strategia”. L’impressione è dunque che il manager di piazza Montegrappa abbia presentato un Piano che davvero permetterà a Leonardo, dopo la fase della ristrutturazione, di entrare nell’attesa fase del rilancio internazionale. La parola chiave, ribadita da Profumo durante la presentazione a Vergate, presso la storica sede di AgustaWestland, è fattibilità. “Abbiamo bisogno – ha spiegato il presidente del CeSI – di persone che abbiano vision, cioè una strategia a lungo termine, ma anche che questa non sia disgiunta dalla logica”.

STIME DI CRESCITA CREDIBILI

Nonostante siano state confermate le previsioni per il 2017, riviste al ribasso già a novembre, con conseguente caduta del titolo in Borsa, per il futuro i dati sembrano più incoraggianti. Il gruppo prevede di realizzare nel periodo 2018-2022 una “fase di crescita sostenibile, in accelerazione fino al 2022”, ha detto Profumo, con un aumento medio degli ordini del 6% e dei ricavi del 5-6%, e una crescita media annua dell’Ebita (margine operativo) dell’8-10% con redditività a doppia cifra nel 2020. “Mi sembrano assolutamente credibili”, ha detto Margelletti. Con il nuovo Piano, ha spiegato, “Leonardo punta su tre gambe: missilistica, ala rotante (elicotteri) e ricerca sviluppo”.

INVESTIRE IN DIFESA

“Dietro il discorso di Profumo – ha aggiunto il presidente del CeSI – c’è anche un qualcosa che non ha espressamente detto perché fuori dal suo mandato: l’industria della difesa, in senso generale, non solo Leonardo, è il grande motore tecnologico della nostra società”. Perciò, “investire in difesa vuol dire investire in innovazione: Gps, Iphone e web sono tutte realtà che nascono dal mondo militare”. In altre parole, “le ricadute di questi investimenti nel mondo della quotidianità sono naturali, con ritorni incredibili sulla qualità della nostra vita”. In tal senso, ha spiegato Margelletti, occorrerebbe forse abbandonare “una lettura antica” che vuole descrivere gli investimenti nella difesa solo come “bombe sganciate sui bambini”. E su quali prodotti dovrebbe investire Leonardo? “Missilistica, cibernetica ed elicotteri sono le tre realtà principali”, ha rimarcato. “Poi ci sono altre nicchie di eccellenza come l’artiglieria, come OtoMelara (divisione Sistemi di difesa, ndr), ma il futuro sta in queste tre realtà”.

LA DIMENSIONE EUROPEA E IL RAPPORTO CON GLI STATI UNITI

Quello che sembra mancare è invece il riferimento alla difesa europea, contesto con cui Leonardo avrà inevitabilmente a che fare da qui in avanti. “L’Italia è una grande nazione europea e in quanto tale è pietra angolare della difesa comune”, ha spiegato Margelletti. Eppure, “dobbiamo trovare la forza, industrialmente e politicamente, di evitare che altre nazioni ci invitino al tavolo per discutere di programmi quando hanno già deciso il nome del ristorante e il menu”. In questo senso, rispetto all’asse franco-tedesco che sembra emergere con l’intenzione di guidare l’integrazione continentale, “l’Italia potrebbe riguadagnare il rapporto con la Gran Bretagna, anche perché l’isola non si sposta”. A questo si lega inoltre il rapporto con gli Stati Uniti, nel quale “l’innovazione tecnologica può essere gestita in maniera diversa”. Ciò significa, ha aggiunto il presidente del Centro studi internazionali, “aumentare il grado di Italia in Europa e aumentare il grado di Europa negli Stati Uniti, al fine di avere dei rapporti di pari forza”.

VERSO IL 4 MARZO

“Nella presentazione del Piano manca in realtà la cosa più importante, che tuttavia non poteva di certo dire l’amministratore delegato”, ha affermato Margelletti. “Ci troviamo di fronte a una tornata elettorale quantomai complessa e difficile, e i temi di difesa e sicurezza sono parte della nostra quotidianità”. La speranza, ha concluso, “è che i partiti si rendano conto di quanto sia importante il settore della difesa e decidano di investire in esso”. Ma per questo, poco ci poteva dire Profumo da Vergiate: “Occorrerà aspettare il 4 marzo”.

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