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Infrastrutture, Trump chiama, le imprese italiane rispondono

Salini Impregilo scalda i motori negli Stati Uniti. Questa notte il presidente americano Donald Trump ha ufficializzato il maxi-piano da 1.500 miliardi per le infrastrutture (qui lo speciale di Formiche.net coi dettagli del piano).

“La conferma da parte di Trump del piano americano di investimenti in infrastrutture, per un valore anche superiore rispetto a quanto indicato in campagna elettorale, ci sembra un’ottima notizia e Salini Impregilo è pronta a cogliere le opportunità rappresentate da questo mercato che ci vede protagonisti come società americana”, ha spiegato Pietro Salini, amministratore delegato di Salini Impregilo.

La Casa Bianca ha alzato le stime dei fondi che si intende mobilitare per strade, aeroporti, dighe e ponti, facendo leva su risorse degli Stati e sul settore privato, con un sistema di grants che premierà le autorità locali in grado di raccogliere fondi, ad esempio con l’emissione di obbligazioni municipali. Il settore privato sarà attivato con soluzioni di Public Private Partnership, in cui i privati assumono il rischio del progetto, che si ripaga poi con le tariffe raccolte per il suo utilizzo.

“Salini Impregilo è ben posizionata nel paese e risponde perfettamente ai requisiti richiesti da Trump, con Lane Construction, acquisita nel 2016, totalmente americana e già tra i Top Highway Contractor. Con Lane stiamo realizzando già alcuni tra i più grandi progetti infrastrutturali del paese, come il progetto di tunneling sul fiume Anacostia a Washington D.C. per la gestione delle acque reflue, o il ponte Gerald Desmond in California, o la I4 una delle arterie più importanti in Florida”, prosegue Salini.

“Gli ultimi 5 anni di storia del Gruppo hanno trasformato Salini Impregilo da azienda imprenditoriale in multinazionale, leader mondiale nel settore acqua per il quinto anno consecutivo. Una società che punta ancora agli US, sia per il consolidamento in Stati in cui siamo già presenti, come Virginia, Florida e Texas, sia in stati per noirelativamente nuovi, come la California. Gli Stati Uniti d’America rappresentano il nostro primo mercato, dove intendiamo raggiungere il 30% del fatturato di gruppo prima del 2019 e battere così gli obiettivi del piano industriale”.

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