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Il Movimento di Di Maio alla prova degli investitori internazionali

Di Maio, fioramonti

Incontrare i maggiori fondi di investimento internazionali per far conoscere il programma del Movimento 5 Stelle e, forse, rassicurarli dopo le ultime incertezze messe nero su bianco dalla stampa internazionale. Tra obiettivi dichiarati e conseguenze possibili, il viaggio a Londra di Luigi Di Maio mostra, una volta di più, la strada verso gli scranni del governo intrapresa dall’ormai adulto Movimento 5 Stelle.

“Stamattina stiamo incontrando i fondi di investimento, sono quelli che vengono a fare investimenti in Italia in vari settori, gli stiamo raccontando il nostro programma, ci sono ottimi feedback e soprattutto abbiamo aperto delle discussioni sugli investimenti nel real estate, nelle imprese italiane, nella nostra economia, nei nostri fondi, nei nostri buoni”. Con un video su Facebook (diventato poi post sul Blog delle stelle) Luigi Di Maio ha raccontato le prime tappe del viaggio a Londra assieme a Lorenzo Fioramonti, in lista nei collegi uninominali per M5S, fiore all’occhiello del Movimento per le sue competenze economiche.

“Il feedback è davvero positivo – ha detto Fioramonti -, in realtà questo è un processo che abbiamo intrapreso proprio per correggere la percezione che gli investitori stranieri, i giornali stranieri, i partner stranieri hanno del MoVimento, e far capire una volta per tutte che abbiamo un programma solido e intenzioni serie”. Non è infatti il primo viaggio all’estero del leader del Movimento 5 Stelle. Tra gli ultimi, quelli negli Stati Uniti e poi in Giappone, con lo scopo di accreditarsi, appunto, come leader di un partito che punta a governare.

Farsi conoscere, dunque, nelle proposte programmatiche, ma anche rassicurare. Gli scorsi giorni, infatti, il Financial Times, con un editoriale a firma di Wolfgang Munchau (economista spesso critico con M5S), aveva dato una lettura preoccupante dei possibili scenari post voto. “Qualunque cosa accada il 4 marzo in Italia – si leggeva -, le tensioni fra il nuovo governo e l’Ue saranno assicurate”. A generare timori i partiti euroscettici, tra cui il quotidiano finanziario ha inserito anche il Movimento fondato da Grillo e Casaleggio. ” Un’alleanza M5S/Lega – ha scritto il giornalista economico – causerebbe quasi certamente un infarto collettivo tra gli investitori internazionali”, pur chiarendo che la realtà post elettorale sarà certamente meno estrema. Diversamente dal Movimento di Grillo e Casaleggio, infatti, quello di Di Maio ha smussato, e di molto, le sue posizioni su euro e Unione Europea, non chiedendo più l’uscita dalla moneta unica né l’abolizione dei trattati.

Resta da vedere, ora, come reagiranno gli investitori internazionali e se le parole di Di Maio e Fioramonti riusciranno ad accreditare il Movimento 5 Stelle come forza di governo anche agli occhi di chi, da fuori, osserva la partita delle elezioni italiane.

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