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L’Italia, i Cinque Stelle ​e le imprese. La versione di Bonomi

Non importa chi governa, ma come governa e se fa l’interesse delle imprese. A tre settimane dalle assise di Verona (qui lo speciale di Formiche.net), non è cambiato lo spirito positivo tra le imprese italiane. Le quali non sono per nulla preoccupate dall’ascesa di Cinque Stelle e Lega. Spaventano molto di più, tanto per dirne due, fisco e burocrazia. Carlo Bonomi (nella foto) presidente di Assolombarda, dice a caldo la sua, a poche ore dal voto che ha ridisegnato la geografia politica del Paese.

RIFORME E POI ANCORA RIFORME

“Il Paese ha bisogno di una seconda stagione di riforme, chiunque vada al governo. Dobbiamo crescere molto più velocemente e recuperare il gap con gli altri Paesi. Questo lo abbiamo detto chiaramente a Verona”, chiarisce Bonomi. “Certo, non si può nascondere che un disagio nel Paese c’è e il voto in un certo senso lo dimostra. Ma proprio per questo abbiamo bisogno di toni pacati e di continuare a guardare all’Europa come un punto di riferimento. D’altronde, come dico sempre, noi imprese siamo il traino solidale del Paese, da Nord a Sud”.

L’ESPERIENZA SERVE

Comunque la si voglia mettere però, nelle prossime settimane le imprese si ritroveranno davanti un interlocutore diverso dall’attuale. Forse bisognerà calibrare l’approccio. Ma questo non spaventa Bonomi. “Confindustria ha quasi 110 anni di storia, ne ha visti di governi. Non c’è nessun timore. E comunque noi giudichiamo i fatti e non abbiamo pregiudizi di sorta verso nessuno”.

IL FEELING TEDESCO

E che dire dell’appello tedesco all’Italia affinché il cambio di governo non pregiudichi i rapporti commerciali tra i due Paesi. Questa mattina l’associazione delle Camere di commercio tedesche ha rinnovato la sua stima a quelle italiane, invitandole a non cambiare atteggiamento alla luce del voto. “Guardi le dico una cosa. Noi, parlo di imprese italiane e tedesche, l’integrazione l’abbiamo già fatta. Prima di quella politica c’è un’integrazione industriale, che abbiamo già sperimentato con successo”.

LA VERSIONE DI CONFINDUSTRIA

A stretto giro di posta è arrivata poi la posizione ufficiale di Confindustria. “L’esito del voto indica chiaramente quali siano i problemi del Paese e appare evidente che solo una politica economica che punti alla crescita possa risolverli. Auspichiamo pertanto un comportamento responsabile delle forze politiche non solo nel rivendicare un risultato, ma nel tradurlo in scelte nell’interesse del Paese volte a garantire stabilità e governabilità. Questo anche in funzione dei prossimi impegni europei, tra i quali la fondamentale discussione sul nuovo bilancio dell’Unione”

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