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Chi è Cédric Villani, il mago dei numeri scelto da Macron per competere con Usa e Cina sull’intelligenza artificiale

La Francia vuole essere la guida europea, e uno dei big mondiali, nello strategico settore dell’intelligenza artificiale. Per farlo, intende perseguire un ambizioso piano presentato oggi al Collège de France dal presidente Emmanuel Macron in persona e basato sul rapporto di uno dei più celebri scienziati transalpini: il geniale (ed eccentrico) Cédric Villani.

L’EVENTO AL COLLÈGE DE FRANCE

Il lavoro di Villani è stato poi il punto forte dell’evento ‘AI for Humanity’ che si è tenuto oggi a Parigi. Nel corso di una lunga mattinata, si sono avvicendati gli interventi di una quindicina di esperti francesi e internazionali, del ministro dell’Istruzione superiore, della ricerca e dell’innovazione Frédérique Vidal, del ministro dell’Economia e delle Finanze Bruno Le Maire e del segretario di Stato per il digitale Mounir Mahjoubi. La giornata si è chiusa, infine, nel primo pomeriggio, con l’annuncio, da parte del presidente della Repubblica, della Strategia nazionale sull’intelligenza artificiale in grado di “irrigare” l’intera economia e di rendere possibili grandi passi in avanti in settori come la sanità.

LA FIGURA DI VILLANI

Matematico ben noto anche fuori dai confini nazionali, Villani ha conquistato nel 2010 la prestigiosa medaglia Fields nel 2010, è anche deputato di En Marche!, il movimento politico fondato e guidato da Macron.
Lo scienziato, dal fisico esile e dai lunghi capelli castani, è empre indaffarato (al tempo stesso scrive, digita e parla al telefono, scrive Bloomberg in suo ritratto), porta sempre con sé un enorme zaino e veste in modo appariscente (predilige indossare abiti gotici, giganti cravatte a fiocco decorate della fine del XIX secolo e grandi spille a forma di ragno realizzate su misura).
Il mese prossimo, Villani viaggerà con Macron negli Stati Uniti, dopo aver già visitato con lui la Cina a gennaio. È stato, inoltre, uno dei principali relatori a una cena organizzata all’inizio dell’anno – prima del vertice di Davos -, nel palazzo di Versailles dall’inquilino dell’Eliseo per presentare a investitori esteri, compreso il ceo di Google Sundar Pichai, le ambizioni ‘tecnologiche’ di Parigi.
Ieri sera, invece, lo studioso ha affiancato il presidente della Repubblica in una cena all’Eliseo con una quindicina di personalità internazionali. Al tavolo del Capo dello Stato sono stati invitati Yann LeCun, responsabile per la ricerca di base di Facebook, Demis Hassabis, fondatore di Deepmind, e Noriko Arai, un matematico che ha sviluppato un robot in grado di superare l’esame di ammissione all’Università di Tokyo.

I PROBLEMI TRANSALPINI (ED EUROPEI)

Nel suo studio, consultabile online, l’esperto evidenzia che il Paese, al pari del resto del continente, presenta ancora forti ritardi in questo settore.
Nonostante la nazione conti svariate eccellenze in questo campo, Villani rimarca che ci sono forti difficoltà nel “valorizzare economicamente” i progetti in cantiere. Al momento Washington e Pechino rappresentano senza dubbio le punte più avanzate del progresso in ambito IA. Seguono Regno Unito, Canada e Israele. Per il matematico, questo gap potrà essere colmato investendo in quattro settori in particolare: salute, ambiente, trasporti e difesa.

I PROGETTI DA REALIZZARE

Tra le azioni da compiere, secondo i piani francesi, ci sono la creazione di un laboratorio dedicato all’analisi e alle previsioni sugli impatti macroeconomici che questo settore avrà sull’impiego e sull’economia, e che lo Stato diventi responsabile di una base comune di dati, che potrà divenire accessibile alle diverse IA. Inoltre, sarà cruciale mettere in connessione insegnanti, ricercatori e studenti in istituti interdisciplinari, che saranno una specie di “zone franche dell’intelligenza artificiale” (in taluni casi anche tra diversi Paesi del Vecchio Continente, attraverso un nuovo framework regolatorio).

IL PIANO MACRON

Tuttavia, rileva Le Monde, per competere con i giganti dell’IA Macron non punta su fondi pubblici, ma prevalentemente su investimenti privati. Non c’è modo, oggi, scrive il quotidiano transalpino, di iniziare a creare un “Airbus dell’intelligenza artificiale”, che ricorderebbe Calcul (il piano di sviluppo lanciato da de Gaulle nel 1966). Il Capo dello Stato ha invece a cuore il fatto di dimostrare che i big della tecnologia puntano su Parigi. Alcuni, come Samsung, Fujitsu e la stessa Google sono già arrivati. Di primaria importanza, per il presidente francese, anche l’asse con Berlino e la cooperazione con Bruxelles: in chiusura, prima dell’inquilino dell’Eliseo, la parola è andata al ministro per l’Istruzione e la Ricerca tedesco, Anja Karliczek e al commissario europeo per la Ricerca, l’Innovazione e la Scienza, Carlos Moedas.

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