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Ecco le convergenze larghissime. Così Mattarella richiama (tutti) alla corresponsabilità

mattarella

La responsabilità sul futuro dell’Italia è “comune”, non c’è spazio per “chiudersi nella propria dimensione personale, individuale, magari con egoismo”. Sono le parole pronunciate dal Capo dello Stato Sergio Mattarella in occasione della consegna dei premi consegnati ai giovani “Alfieri” della Repubblica che si è tenuta oggi al Quirinale. Una esortazione ai giovani, ma anche – seppur tra le righe – un messaggio alle forze politiche che, a otto giorni dalle elezioni, mandano segnali contrastanti per le possibili alleanze di governo.

“Ho grande fiducia nel futuro dell’Italia e voi ne siete una delle ragioni”, ha detto Mattarella ai ragazzi minori di 18 anni che si sono distinti nello studio, in attività culturali, scientifiche, artistiche, sportive, nel volontariato oppure hanno compiuto atti o adottato comportamenti ispirati a senso civico, altruismo e solidarietà. E ha poi proseguito ribadendo che “serve corresponsabilità senza chiudersi nella propria dimensione personale, individuale, magari con egoismo”. Un richiamo che può essere interpretato anche come invito alla mediazione tra i partiti, dunque, alla capacità di anteporre il bene del Paese agli interessi particolari, al dialogo, che segue l’appello fatto durante le celebrazioni per l’8 marzo: “Serve senso di responsabilità, saper collocare sempre al centro l’interesse generale del Paese e dei cittadini”.

Le parole di Mattarella arrivano a poche ore dalla Direzione del Partito democratico in cui si deciderà, tra le altre cose, se – e come – il Pd vorrà giocare il proprio ruolo nella partita del governo. “Non c’è esecutivo con M5s o Lega che possa avere il nostro appoggio”, ha ribadito il segretario uscente Matteo Renzi, ma tutto si deciderà durante l’incontro del pomeriggio al Nazareno. Apertura al dialogo ha manifestato, invece, Silvio Berlusconi che rispondendo all’appello di Mattarella fatto l’8 marzo ha sottolineato, dalle pagine de la Stampa, che “gli italiani hanno deciso di dare una maggioranza al centrodestra, ma anche di non assegnare ad alcun partito o coalizione la forza di governare da sola. Ciò significa due cose: che il centrodestra ha il diritto ma soprattutto il dovere di guidare il prossimo governo, e che nessuno, fra chi ha ottenuto un consenso importante dagli elettori, può pensare di non farsi carico della necessità che il Paese sia governato”.

E mentre Matteo Salvini rifiuta “pateracchi o minestroni”, ma chiarisce di essere aperto al dialogo con “chi mette prima della maglietta politica l’interesse del Paese”, il Movimento 5 Stelle, attraverso il leader Luigi Di Maio, fa sapere: “Noi siamo disponibili al confronto con tutti per far nascere il primo governo della Terza Repubblica, la Repubblica dei cittadini. Questa occasione non può essere persa. I cittadini ci guardano e pretendono il massimo dalle persone che hanno eletto in Parlamento”.



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