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Grecia e Turchia camminano sul filo della tensione: bloccato drone di Ankara

leonardo

Una tensione che non accenna a diminuire. Per la prima volta gli F-16 greci hanno intercettato un drone Uav turco sui cieli dell’isola di Rodi. È la prima violazione da parte di un velivolo senza pilota, dopo quelli reiterati dei caccia militari di Ankara. Anche la stampa tedesca si spinge ad osservare che siamo ad un passo dallo scontro con due reportages gemelli su “Frankfurter Rundschau” e “Badische Zeitung“.

Intanto Ankara emette un nuovo Navtex, che comprende parti dell’area di competenza della Repubblica di Cipro, per indagini sismografiche dal 9 aprile fino alla fine del mese. Tecnicamente è illegale.

DRONI

Un drone della Marina turca è stato rilevato dai radar ellenici sui cieli di Rodi. Subito sono decollati due F16 dalla base più vicina che lo hanno messo in fuga. In Grecia è ormai allarme rosso per le continue violazioni dello spazio aereo da parte di velicoli militari turchi. Ma mentre sino a ieri protagonisti erano stati caccia di Ankara, anche con decine di violazioni provocatorie in poche ore, questa volta la primizia è rappresentata da un velivolo Uav che, alla vista degli intercettori greci, è stato richiamato. Gli F-16 greci lo hanno seguito fino al confine.

Lo scorso 27 marzo la Marina turca aveva annunciato ufficialmente la loro operatività, ma in Grecia non si aspettavano che, dopo i mesi di tensione, la Marina turca insistesse su questa condotta.

Condotta che non contribuisce a stemperare i rapporti tesi tra Atene e Ankara, con il caso dei due militari greci detenuti in Turchia che non trova una soluzione. Dopo il no del tribunale turco alla scarcerazione e in attesa che venga formalizzata ai legali l’accusa ufficiale, Angelos Mitretodis e Dimitris Kouklatzis resteranno in carcere per un tempo ancora indeterminato, nonostante gli appelli di Bruxelles, dell’Ue e di tutti gli eurodeputati greci.

Potranno soltanto essere visitati domenica prossima (ricorrenza della Pasqua ortodossa) per qualche minuto dai rispettivi genitori nelle celle di Edirne e tramite l’intrermediazione del Consolato Greco. Nel frattempo si mobilita lo Stato maggiore dell’esercito greco, che ha adottato lo slogan “Sei con noi” per i due soldati. Lo slogan sarà diffuso su media, social e magazine e verrà creato uno spot ad hoc da mostrare alla comunità internazionale.

Il ministro della Difesa ellenico Panos Kammenos ha annunciato di voler inviare 7 mila militari nelle isole dell’Egeo e al confine nord-orientali con la Turchia: “Siamo pronti a far fronte a qualsiasi minaccia da parte di chiunque”.

Da Parigi ecco la replica turca: il ministro per gli Affari europei turco Omer Celik definisce “sconsiderate” le dichiarazioni del ministro Kammenos. E chiede che Bruxelles addirittura richiami la Grecia per questi commenti.

STAMPA TEDESCA

Di conflitto molto vicino parla anche la stampa tedesca, che con due reportages gemelli pubblicati su “Frankfurter Rundschau” e “Badische Zeitung”, mette insieme i pezzi di questo nuovo e pericoloso puzzle.

Secondo i tedeschi ora lo scontro tra Grecia e Turchia si sta intensificando su più di un fronte. Si parte dalle dichiarazioni del ministro della Difesa greco Panos Kammenos che ha definito “pazzo” il presidente turco passando per le richieste turche di riavere gli otto ufficiali fuggiti in Grecia dopo il fallito colpo di stato nel luglio 2016 e che hanno chiesto asilo ad Atene, con Erdogan che accusa i greci di proteggere i “terroristi”.

Le nuove tensioni possono provocare una nuova corsa agli armamenti tra la Turchia e la Grecia, sostengono i media tedeschi, sottolineando l’autorizzazione di spesa da 1,1 miliardo di euro giunta in via d’urgenza dal Parlamento greco la scorsa settimana e con procedure accelerate, ma commentando che è l’ultima cosa di cui la Grecia ha bisogno in questo momento visto che le passate spese militari sono considerate una delle cause della crisi del debito.

GAS

Intanto Ankara emette un nuovo Navtex, che comprende parti dell’area di competenza della Repubblica di Cipro, per indagini sismografiche dal 9 aprile fino alla fine del mese. Tecnicamente è illegale, perché l’annuncio è diretto nelle acque di Cipro stato membro Ue. Ma Ankara continua a effettuare manovre di disturbo all’interno della zona economica esclusiva al fine di “marcare” stretto i players che si sono aggiudicati i blocchi di ricerca a caccia di gas.

twitter@FDepalo



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