Nel contesto statunitense di uno scontro politico che non vede mancare colpi bassi, ci sono fatti che appaiono così doppiamente sorprendenti. La scelta del nuovo direttore della Cia non è infatti un passaggio indolore. La figura indicata dal Presidente Trump, Gina Haspel, è molto controversiale. Ha trascorso la sua intera carriera nel servizio segreto di Langley ed è accusata di aver fatto uso dei metodi di tortura nella lotta al terrorismo. In Germania è stata persino accusata formalmente. Quando Trump ha fatto il suo nome, i media si sono scatenati e molti nel Congresso, anche nelle fila dei Repubblicani, hanno rumoreggiato.
La sua conferma parlamentare (obbligatoria negli Usa) è quindi a rischio. Dove, quindi, la sorpresa? In una lettera di quelle che non ti aspetti. Una missiva per spiegare ai componenti della commissione che esaminerà Haspel che lei gode della stima incondizionata dell’intera comunità intelligence nazionale (qui la lettera completa). E l’apprezzamento unanime dei colleghi per il lavoro svolto sul campo, al punto da meritare la fiducia ed il riconoscimento da parte di tutta la comunità intelligence americana. A favore della donna designata da Donald Trump per il ruolo di direttore della Cia in sostituzione di Mike Pompeo, hanno firmato circa cinquanta fra i massimi rappresentanti della sicurezza nazionale Usa. Ci sono praticamente i tutti i direttori nominati dalle passate amministrazioni, sia repubblicane che democratiche. Nomi di assoluto prestigio, che hanno fatto la storia della Cia, hanno voluto lanciare in questo modo un chiaro segnale di unità a supporto della candidatura della prima donna che a breve potrebbe occupare l’ufficio posto al settimo piano del George Bush Center for Intelligence di Langely.
Fa impressione leggere l’intero elenco dei supporter ma vale la pena di segnalare i nomi dei più recenti leader dell’intelligence che hanno lavorato con l’amministrazione Obama e che non di rado esprimono posizioni super critiche contro Trump. Parliamo di figure come John Brennan, James Clapper e Leon Panetta che non solo è stato direttore della Cia (guidò le operazioni che portarono alla cattura e uccisione di Osama Bin Laden) ma anche segretario della Difesa di Obama, stimatissimo anche Bill e Hillary Clinton. Cosa dire poi della firma di personalità del calibro di Henry Kissinger?
Tutti hanno sottolineato come le qualifiche della Haspel per il ruolo di Direttore coincidano e addirittura superino quelle presentate dalla maggior parte dei candidati nel corso dei settant’anni di storia dell’Agenzia. In virtù del servizio reso agli Stati Uniti non sono pochi i premi ed i riconoscimenti ottenuti nel corso del tempo dalla Haspel e tra questi figura la Intelligence Medal of Merit, il George H.W. Bush Award for Excellence in Counterterrorism, il Donovan Award ed un Presidential Rank Award, cioè il riconoscimento più prestigiosoche possa essere assegnato a chi presta servizio in un’agenzia federale.
Nella lettera si sottolinea anche come Haspel abbia saputo guadagnarsi l’apprezzamento dei suoi colleghi e la fiducia da parte dei servizi alleati. Un rapporto, quello con le agenzie dei Paesi amici degli Stati Uniti, che il prossimo direttore della Cia continuerà a preservare e a valorizzare.