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Che festival! Quattro giorni a Salisburgo. Il caso di un successo meritato

Sono giunti in questi giorni i dati consuntivi del Festival di Salisburgo, quattro giorni intensi in cui sono state presentate due opere – L’Italiana in Algeri di Rossini (che verrà ripresa al Festival estivo ) e La Périchole di Offenbach – e numerosi concerti di musica sinfonica, cameristica e lirica. Il Festival è diretto da diversi anni da Cecilia Bartoli che ne resterà alla guida sino al 2021.

I risultati possono, anzi debbono interessare, gli organizzatori di Festival italiani, di cui sta iniziando la stagione. In breve, in quattro giorni il Festival di Pentecoste ha venduto biglietti a 12.400 spettatori di 52 nazioni. Le prime dieci nazioni in numero di presenze sono state, in questo ordine, l’Austria, la Germania, la Svizzera, la Francia, la Gran Bretagna, la Spagna, la Russia, l’Italia e l’Argentina.

Il quaranta per cento degli spettatori sono venuti al Festival tre volte nel corso degli ultimi tre anni, un alto tasso di fidelizzazione dovuto, senza dubbio, alla abile direzione di Cecilia Bartoli. Il 97% dei biglietti disponibili sono stati venduti.

L’Italiana in Algeri (in cui Cecilia Bartoli ha debuttato nel ruolo di protagonista) è stata accolta da applausi frenetici ed ovazioni. Grande successo anche per La Périchole presentata in forma di concerto, nonché per il matinée di musica sacra il sabato mattina e per i concerti di domenica e lunedì. L’Italiana in Algeri tornerà a Salisburgo l’8, l’11 il 14 ed il 16 agosto nell’ambito del Festival estivo.

In breve, la qualità paga e fidelizza.


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