Il percorso che porta alla nomina di Gina Haspel (nella foto) a nuovo direttore della Cia si è complicato oltremodo nelle ultime settimane, spingendola quasi a mollare. Ma per difenderla dai colpi provenienti dal mondo politico – aumentati con l’avvicinarsi delle elezioni di midterm a novembre – e dalle organizzazioni per i diritti civili, sono scese in campo direttamente la Casa Bianca e l’Intelligence Community, che provano così a proteggere la funzionaria designata a prendere il posto di Mike Pompeo, passato a guidare la diplomazia americana.
L’APPOGGIO DI TRUMP
Dopo le avvisaglie di un suo passo indietro, a fare pressing sulla Haspel perché non cedesse è stato Donald Trump in persona. Con un tweet, il capo di Stato ha affermato oggi che la funzionaria pagherebbe il suo essere stata dura con i terroristi, ma che la sua sarebbe una figura assolutamente qualificata a ricoprire il ruolo per cui è stata indicata (eventualmente sarebbe, tra l’altro, la prima donna della storia a occupare quella posizione).
My highly respected nominee for CIA Director, Gina Haspel, has come under fire because she was too tough on Terrorists. Think of that, in these very dangerous times, we have the most qualified person, a woman, who Democrats want OUT because she is too tough on terror. Win Gina!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 7 maggio 2018
IL SOSTEGNO DELL’IC
Ma il sostegno alla Haspel non giunge solo dal fronte repubblicano. Anche l’Intelligence Community americana difende senza remore la sua nomina. L’ultima parola spetta naturalmente a Capitol Hill, perché la conferma parlamentare è obbligatoria negli Usa. Gli 007 americani hanno però voluto segnalare il proprio apprezzamento per la pluridecorata funzionaria con una missiva per spiegare ai componenti della commissione che la esaminerà che lei gode della fiducia incondizionata dell’intero settore. A suo favore hanno firmato circa cinquanta fra i massimi rappresentanti della sicurezza nazionale Usa. Ci sono praticamente i tutti i direttori nominati dalle passate amministrazioni, sia repubblicane sia democratiche, e non solo. L’elenco dei supporter include i più recenti leader dell’intelligence che hanno lavorato con l’amministrazione Obama e che non di rado esprimono posizioni super critiche contro Trump. Nomi come quelli di John Brennan, James Clapper e Leon Panetta che non solo è stato direttore della Cia (guidò le operazioni che portarono alla cattura e uccisione di Osama Bin Laden) ma anche segretario della Difesa di Obama, stimatissimo anche Bill e Hillary Clinton. Senza dimenticare personalità del calibro di Henry Kissinger.
COSA STA SUCCEDENDO
A rendere necessario l’intervento del presidente americano e dell’IC sono state le forti pressioni operate sulla Haspel, che ha alle spalle 33 anni di esperienza maturata nella agenzia.
La prossima settimana, infatti, dovrà affrontare una serie di delicate audizioni sul ruolo svolto nel 2002 come capo di una prigione segreta della Cia in Thailandia, dove detenuti furono torturati con il waterboarding, nonché sulle sue responsabilità, nel 2005, nella distruzione di un centinaio di video in cui erano stati registrati gli interrogatori di sospetti (su quest’ultima questione, evidenzia la stampa Usa, ci fu già comunque un’inchiesta di un procuratore speciale che si concluse senza incriminazioni).
LA STRATEGIA DELLA CASA BIANCA
Già nei giorni scorsi, la Casa Bianca aveva preparato un documento con gli argomenti da sostenere, al Congresso ma anche di fronte ai media, a sostegno della nomina, cercando di prepararla al confronto. Da ieri il team di Trump ha però rafforzato ancora di più il suo impegno su questo dossier, arrivando, scrive il Washington Post, ad approntare una vera e propria strategia per blindare la scelta definita “non politica né di parte” di “una funzionaria di intelligence che andrà a guidare la Cia”, sottolineando che solo chi ha lavorato con lei per decenni “potrà dirci chi veramente sia” (un endorsement giunto non solo con la citata lettera, ma ufficialmente anche dal cuore dell’agenzia d’intelligence attraverso il suo spokesman Ryan Trapani).
Di questo piano fa parte anche la carta femminista, che la portavoce della Casa Bianca, Sarah Huckabee Sanders, sta provando a giocare, sfruttando un tema caro ai liberal d’oltreoceano.
Difficile, ha detto a questo proposito la Sanders lanciando la sfida ai Dem, trovare qualcuno “più qualificato di Haspel a diventare la prima donna a guidare la Cia. Qualsiasi democratico che sostiene l’avanzamento delle donne e la sicurezza nazionale ma si oppone alla sua nomina è un totale ipocrita”.
I PROSSIMI GIORNI
Nel frattempo, in vista delle domande di mercoledì, oggi e domani vi saranno degli incontri preparatori durante i quali verranno consegnati documenti anche classificati “in modo che – rimarca la Casa Bianca – potranno farsi un opinione basata sui fatti invece che su voci e accuse senza fondamento”. Testi che potrebbero anche diventare pubblici se sarà accolto il ricorso presentato, sulla base del Freedom of Information Act, dall’organizzazione per i diritti civili Aclu.