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Popolari, ecco come il governo gialloverde può riscrivere il futuro di Bari e Sondrio

Cambia il vento e cambia, forse, anche il destino di due banche strategiche per il Nord e per il Sud. Le popolari di Bari e Sondrio per la precisioni, per le quali ci potrebbero essere grosse novità all’orizzonte. Piccolo riassunto. In una delle prime uscite sui temi bancari il premier Giuseppe Conte aveva assicurato una pronta revisione delle riforme targate Matteo Renzi, inerenti credito cooperativo e banche popolari.

Una prospettiva che aveva incontrato da un lato il favore delle popolari, che per mezzo della loro rappresentanza, Assopopolari, avevano più volte avversato la riforma. Ma dall’altro i dubbi delle Bcc, preoccupate di vedersi bloccare un processo già ampiamente avviato e in attesa dell’ok della vigilanza europea e italiana. Le due banche maggiormente coinvolte nel cambio di rotta deciso dal governo gialloverde sono per l’appunto l’istituto pugliese guidato da Giorgio Papa e la Popolare di Sondrio.

Le due banche infatti non hanno ancora completato il processo di trasformazione in spa come prevede la riforma del 2015. E proprio qui sta il problema, c’è un futuro tutto da scrivere. Questa mattina a margine del comitato esecutivo dell’Abi, il presidente di Assopopolari, Corrado Sforza Fogliani,  ha però aperto uno squarcio nella nebbia che avvolge il futuro delle due popolari. Il governo “ha allo studio una moratoria che potrebbe interrompere la trasformazione in spa della Popolare di Sondrio e della Popolare di Bari”, ha spiegato il banchiere piacentino.

In altre parole, l’idea dell’esecutivo legastellato sarebbe quella di rinviare le scadenze per prendere tempo e definire un nuovo impianto normativo attraverso la costituzione di comitati ad hoc, secondo uno stile caro al Movimento Cinque Stelle. Lo stesso Sforza Fogliani ha ricordato come dopo la pronuncia della Consulta che ha escluso l’incostituzionalità della riforma, il Consiglio di Stato, che aveva sollevato la questione, riprenderà l’esame nel merito della questione della trasformazione in spa e del diritto di recesso dei soci nell’udienza di ottobre con una decisione che “potrebbe arrivare a novembre”. L’udienza sulla sospensiva è invece fissata agli inizi di luglio.

Se dunque ci sarà parere favorevole del Consiglio di Stato, allora Bari e Sondrio potranno riprendere il loro iter, ma sempre che nel frattempo non intervenga il governo con nuove norme in sostituzione di quelle fissate da Renzi nel 2015.

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