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Ecco cosa ha detto Conte su Europa, Nato e Russia. Novità sulle sanzioni

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“Intendiamo ribadire la convinta appartenenza del nostro Paese all’Alleanza atlantica, con gli Stati Uniti d’America quale alleato privilegiato”, ha detto il neo presidente. Per quanto riguarda i rapporti con il Cremlino Giuseppe Conte ha aggiunto che “saremo fautori di una apertura alla Russia, che ha consolidato negli ultimi anni il suo ruolo internazionale in varie crisi geopolitiche. Ci faremo promotori di una revisione del sistema delle sanzioni, a partire da quelle che rischiano di mortificare la società civile russa”.​ Non si parla più quindi di eliminazione ma di revisione. Si tratta di un passaggio importante che sarà ben evidenziato nei report delle numerose ambasciate straniere presenti in Italia. Certamente c’è comunque la conferma di una linea filorussa che non è nuova per l’Italia ma che mai era stata così esplicita ed a fondamento della politica estera.​

Intervenendo al Senato, Conte si è soffermato poi sull’Europa, sottolineando che è lì la nostra casa. “L’Europa è la nostra casa. Quale Paese fondatore abbiamo il pieno titolo di rivendicare un’Europa più forte e anche più equa, nella quale l’Unione economica e monetaria sia orientata a tutelare i bisogni dei cittadini, per bilanciare più efficacemente i principi di responsabilità e di solidarietà”.

Ed lì che l’Italia deve portare con determinazione i suoi temi: “L’eliminazione del divario di crescita tra l’Italia e l’Unione Europea è un nostro obiettivo, che dovrà essere perseguito in un quadro di stabilità finanziaria e di fiducia dei mercati. Il debito pubblico italiano – ha detto – è oggi pienamente sostenibile; va comunque perseguita la sua riduzione, ma in una prospettiva di crescita economica. La politica fiscale e di spesa pubblica – osserva – dovrà essere orientata al perseguimento degli obiettivi richiamati di crescita stabile e sostenibile”.

“In Europa – ha aggiunto quindi Conte – verranno portati con forza questi temi per un adeguamento della sua governance, un adeguamento già al centro della riflessione e della discussione di tutti i paesi membri dell’Unione. Siamo ottimisti sul risultato di queste riflessioni e fiduciosi della nostra forza negoziale, perché siamo di fronte a una situazione in cui gli interessi dell’Italia, in questa fase della costruzione europea, coincidono con gli interessi generali dell’Europa e con l’obiettivo di prevenire un suo eventuale declino”.

Il presidente del Consiglio durante il suo discorso programmatico in Senato si è detto ottimista sul risultato di queste riflessioni e fiducioso della nostra forza negoziale, “perché siamo di fronte a una situazione in cui gli interessi dell’Italia, in questa fase della costruzione europea, coincidono con gli interessi generali dell’Europa e con l’obiettivo di prevenire un suo eventuale declino”.

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