Ieri Papa Francesco ad un Incontro con le delegazioni del Forum delle Associazioni Familiari è intervenuto su uno dei pilastri della vita umana: la famiglia.
Si è trattato di una comunicazione fatta a braccio, diversa e più viva rispetto al discorso programmato, nella quale Bergoglio ha sottolineato alcuni aspetti portanti dell’istituto familiare, portando l’attenzione sulla concretezza delle sfide e delle difficoltà che il rapporto coniugale implica costantemente.
In primo luogo, il ragionamento ha chiarito che, sebbene il termine sia usato con significati analogici differenti, dal punto di vista umano esiste una, e una sola, tipologia di famiglia, quella naturale, fondata sul legame indissolubile e pubblico tra un uomo e una donna, aperto alla generazione della vita.
Non soltanto due sposi, con il loro reciproco amore, sono un’immagine di Dio, ordinata e perfetta, ma essa si dà anche al di fuori della consapevolezza teologica e religiosa dei coniugi.
La relazione coniugale si regge nella concreta pratica delle virtù che vengono acquisite pian piano, abiti positivi che richiedono sempre il saper perdonare, il saper chiedere scusa, il saper ringraziare.
Nella cellula familiare l’elemento costitutivo è la relazione: relazione tra papà e mamma, relazione tra genitori e figli, relazione tra nonni e nipoti, oltre che tra fratelli e sorelle.
Quanto definisce la famiglia come tale è l’estensione nell’amore del dato umano naturale proprio di ciascuno.
Per questo, una coppia che non può generare figli per natura, come due soggetti dello stesso sesso, ma anche una coppia che non voglia avere figli non costituiscono del tutto un soggetto familiare, nel primo caso, o solo imperfettamente, nel secondo.