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Quando l’abito fa il monaco. Il potere fashion di Melania Trump

Lo stile della first lady americana, Melania Trump, è di nuovo protagonista della scena politica. All’imbarco sull’aereo diretto in Texas, l’ex modella ha indossato una giacca verde oliva sportiva firmata Zara da 39 dollari. Nulla di strano tranne che per la scritta sulla schiena: “I really don’t care, do U?” (“A me non importa nulla, e a te?”). Una volta arrivata a destinazione, Melania ha cambiato look e si è vestita con una giacca beige. Il dibattito però era accesso: la scelta della giacca è apparsa un’evidente provocazione perché Melania era diretta a un centro di detenzione per minori non accompagnati. Il messaggio sembrava diretto ai bambini, nonostante le dichiarazioni di sostegno alle famiglie fatte qualche giorno fa.

La portavoce della first lady, Stephanie Grisham, ha spiegato che la giacca non nascondeva “alcun messaggio”. Donald Trump ha cercato di difendere la moglie: “’I really don’t care, do you?’ scritto sulla schiena della giacca di Melania si riferisce ai media delle Fake News. Melania sa quanto siano disonesti e non se ne prende più cura!”, ha scritto su Twitter il Presidente americano. La rete però non l’ha perdonata: gli hashtag #Melaniasjacket e #MelaniaCoatGate sono diventati trending topic in tutto il mondo.

È vero che l’acquisto di Melania da Zara è abbastanza inusuale. Per girare in Sicilia ha scelto una giacca firmata Dolce & Gabbana di 51.500 dollari. Tra l’altro, la giacca nel mirino appartiene alla collezione estiva di Zara del 2016.

Non è nemmeno la prima volta che Melania provoca stupore con le proprie mise. Durante l’estate del 2016 è stata molto criticata per essere andata in Texas a visitare le vittime dell’uragano Harvey su un paio di Manolo Blahnik a spillo.

Melania, dunque, mantiene un basso profilo, ma riesce ad accendere il dibattito politico e sociale con i vestiti. Casualità o mossa politica?

Come sostiene Robin Givhan, scrittrice, giornalista del Washington Post e premio Pulitzer 2006, la moda riflette la propria personalità ed è una potente industria globale. Ma soprattutto è diventato uno strumento di comunicazione politica. I politici non possono – e non vogliono – prescindere del potere della moda. Da Jacky a Melania, da Churchill a Theresa May – racconta Givhan – i politici anglosassoni sono sempre stati consapevoli della propria immagine e di quanto possono metterla a frutto: “La moda intensifica una narrativa. Aiuta a creare un’immagine visiva di come un governo vuole essere percepito. Può suggerire professionalità o freschezza, autorità o sovversione”. Nel caso dei Trump, forse, il messaggio è chiaro: “A noi non importa nulla”.



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