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Apertura alla Russia? Solo con Washington (e la Ue). Parla Camporini

Avere buoni rapporti con la Russia serve all’Italia e all’Europa, ma questi vanno costruiti insieme, senza creare strappi nel blocco occidentale. Il generale Vincenzo Camporini, intervistato da Formiche.net, invita ad usare la massima cautela nel trattare i rapporti con Mosca.

Anche oggi, nelle ore precedenti a un G7 che deve invece trovare soluzioni utili a risolvere l’intricato puzzle di dazi e contro-dazi innescato dalle politiche protezionistiche di Washington, è stata invece proprio la Russia a dominare il dibattito. “La Russia dovrebbe rientrare nel G8”, ha detto Trump ai giornalisti questo pomeriggio prima di partire per il G7 canadese. A stretto giro è arrivato il commento via twitter del presidente Conte, che appoggiava la posizione americana. Chissà se, come suggerisce il direttore dell’Ispi Paolo Magri, la mossa di Trump non puntasse propria a sviare l’attenzione dalla disputa commerciale, dove si sarebbe trovato isolato, per provare a provocare gli europei su un tema così divisivo.

Già nei giorni precedenti, il nuovo governo gialloverde aveva fatto parlare di sé per le sue posizioni eterodosse riguardo i rapporti non Mosca, decisamente aperturiste e certamente poco allineate con quelle dei partner principali, soprattutto sull’ipotesi di togliere le sanzioni colpiscono la Russia per le sue attività illegali in Ucraina.

“Sono da tempo un sostenitore del dialogo con Mosca – ribadisce Camporini, – non riesco a immaginare un’Europa che riesca a resistere alle pressioni che provengono da sud senza avere una solida collaborazione con la Russia. Tuttavia, benché ci siano forti ragioni strutturali che suggeriscono l’opportunità di dialogare con Mosca, tale dialogo si può avverare solo se la Russia agisce “nel pieno rispetto della legalità internazionale. L’Europa – spiega il generale – ha bisogno di avere un rapporto costruttivo con la Russia, ma questo presuppone un atteggiamento diverso di Mosca”. Atteggiamento diverso che deve necessariamente partire dalla “sospensione delle attività illegali che Mosca sta ancora portando avanti nel Donbass, dove sostiene i separatisti filo-russi, in barba al diritto internazionale”.

“Le dichiarazioni degli esponenti del governo degli ultimi giorni sono imprudenti – avverte Camporini – perché la posizione italiana non deriva da un accordo con gli Usa”. È giusto che il governo italiano spinga per un recupero dei rapporti con Mosca, ma “bisogna agire con cautela, e soprattutto strutturare la propria posizione con Washington e con i partner europei”. La situazione è molto delicata, prosegue il generale, “dichiarazioni estemporanee e non concordate con gli alleati come quelle degli ultimi giorni vanno evitate, il rischio è quello di rimanere isolati”.

Va bene quindi rilanciare sull’apertura di Trump e incoraggiare il dialogo con Mosca, ma occorre farlo di concerto con i partner, e rimanendo ben ancorati all’alleanza atlantica e al blocco europeo. “Ogni apertura – conclude il generale – deve essere condizionata a dei passi in avanti rispetto alla crisi Ucraina”.


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