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Perché, per Ilva, c’è tempo fino al 15 settembre

ilva, investitori

Si è concluso l’incontro tra governo, Arcelor Mittal e ben 62 tra sigle sindacali, realtà associative, e riferimenti istituzionali in ambito locale, relativo alle prospettive del gruppo Ilva.

I MIGLIORAMENTI PER IL RISANAMENTO AMBIENTALE

Il piano industriale del gruppo siderurgico di AmInvestCo è stato di nuovo rivisto dal management. Raggiungere, entro il 2023, una riduzione delle emissioni di CO2 per tonnellata di acciaio liquido pari al 15% rispetto ai dati del 2017, azzeramento delle polveri al 2020 con 18 mesi in anticipo rispetto a quanto previsto dal Dpcm dicembre 2017, anticipazione della fine dei lavori per la copertura dei parchi delle materie prime, supporto alla crescita e al benessere delle comunità locali. Proprio questo prevede l’addendum al piano ambientale. Anche per il periodo successivo alla durata del piano industriale, Arcelor Mittal si impegna a “mantenere la produzione dell’acciaieria a ciclo integrato ad un livello non eccedente gli 8 milioni di tonnellate di acciaio liquido annue. C’è inoltre la possibilità di incrementare ulteriormente tale livello produttivo mediante l’impiego, per la realizzazione dei volumi produttivi addizionali, di processi di produzione a basso utilizzo di carbone (quali processi di produzione a base di gas naturale), verificate le relative condizioni di sostenibilità tecnica ed economica”. L’azienda si impegna inoltre a “elaborare e trasmettere alle concedenti, ogni due anni, uno studio di fattibilità in merito all’implementazione presso lo stabilimento di Taranto di processi di produzione alimentati a gas naturale – nonché di processi alternativi di produzione a basso utilizzo di carbone – basato sui criteri del contratto e recante puntuale indicazione del prezzo del gas naturale e/o delle altre risorse alternative impiegate che renderebbero sostenibile l’implementazione delle tecnologie considerate”. Arcelor Mittal vuole “accelerare ulteriormente il completamento della copertura dei parchi, per eliminare il più presto possibile queste fonti inquinanti nonché gli eventi critici che accadono durante i Wind Days”. Nello specifico, sarà di almeno 18 mesi l’anticipo della fine dei lavori per la copertura dei parchi di minerale ferroso, mentre per i parchi di carbone sarà di almeno 13 mesi.

DOMANI POSSIBILE INCONTRO TRA AZIENDA E SINDACATI

Un piano considerato “insoddisfacente” dal ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio che ha chiesto ai vertici del gruppo siderurgico di apportare nuovi miglioramenti.

“L’approccio – ha detto Di Maio – avuto finora di fare di tutto per liberarsene quindi il primo che passa gliela regaliamo, non è il mio, non risiede in questo governo quella fretta”. Il ministro ha ribadito: “Sappiamo bene che il termine è il 15 settembre, anzi che i limiti temporali sono prima perché non si può arrivare a scadenza su una questione come Ilva”. Un riferimento specifico anche al rapporto coi sindacati: “Nelle prossime ore favoriremo l’incontro coi sindacato, in particolar modo sul piano occupazionale. Su questo tema già da domani le organizzazioni sindacali potrebbero incontrarsi con l’azienda”.

EMILIANO INSISTE SULLA DECARBONIZZAZIONE 

“La decarbonizzazione si può fare, si può fare l’acciaio con il gas. C’è una dichiarazione registrata del massimo dirigente di Arcelor Mittal su questo”. Lo ha riferito il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano al termine dell’incontro sullìIlva, del quale si è detto soddisfatto. “C’e’ una questione di costi – ha aggiunto – ma il gas si può far arrivare dall’Azerbaijan con un gasdotto offshore. Il Tap può essere un modo per avere un prezzo calmierato”. Emiliano ha riferito anche di aver domandato ad Arcelor Mittal se “rinuncerebbe all’immunità e hanno risposto di no. Il che vuol dire che con l’attuale tecnologia e la prossimità all’abitato non e’ possibile funzionare senza uccidere la gente. Quindi bisogna cambiare tecnologia”. Emiliano ha assicurato che collaborerà “in ogni caso”, anche in caso di chiusura e riconversione.


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