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Così Snam e Luiss (con Leonardo) formeranno i Marchionne di domani

Di Sergio Marchionne ce ne possono essere pochi. Ma di manager capaci, molti. Basta formarsi a dovere e farsi le spalle sufficientemente larghe per sostenere le sfide del domani. Snam e la Luiss ne hanno fatto una specie di mission, tanto da stringere un accordo strategico per la formazione dei dirigenti per dar vita alla cattedra di Energy and economic policies, nata in seno alla Luiss Business School e presentata questa mattina nella cornice di Villa Blanc, alla presenza di alcuni dei più importanti manager delle società italiane.

Da Marco Alverà, ceo di Snam (nella foto), a Stefano Donnarumma, numero uno di Acea, passando per Gianni Vittorio Armani, ad di Anas e Alessandro Profumo, amministratore delegato di Leonardo, passando per il sottosegretario all’Istruzione, Lorenzo Fieramonti. Non prima però di aver reso omaggio allo scomparso timoniere di Fca, deceduto questa mattina a Zurigo, con un minuto di silenzio nella grande sala al pianterreno di Villa Blanc.

Il senso dell’iniziativa è stato spiegato dallo stesso numero uno di Snam, Alverà, il quale ha sottolineato l’importanza del fattore “umano” all”interno della classe industriale di domani. “Noi siamo convinti di una cosa. Solo le imprese che investono in formazione hanno la possibilità di farcela. E la nostra formazione parte proprio dall’energia, perché l’energia è il futuro. Come Snam offriremo formazione anche ai nostri partner e con il progetto Fare Scuola, insieme alle altre aziende aderenti, vogliamo mettere a disposizione le nostre competenze per dare uno strumento in più ai docenti e agli studenti e favorire un migliore collegamento tra mondo della scuola e mondo delle imprese”.

Palla colta al balzo anche dal presidente di Anas, Armani, il quale ha portato all’attenzione l’esempio dell’azienda pubblica (alle prese con problemi nella fusione con Ferrovie). “In Anas investiamo molto nella formazione perché la pensiamo esattamente in questo modo. In un mondo così selettivo, i giovani hanno una strada quasi obbligata, fatta di formazione e preparazione”.

Sulla questione è stato interpellato anche il numero uno di Leonardo, Profumo. “In Leonardo riteniamo il program management una delle realtà essenziale. In questo modo riusciamo a ottenere una circolarità delle competenze tra i nostri manager. Il tema della formazione delle persone dentro Leonardo è e rimane un aspetto fondamentale. Ma questo tipo di capacità e di metodo secondo me andrebbe portata anche all’interno del sistema scolastico. Oggi in Italia abbiamo un grande bisogno di persone formate anche da un punto di vista umanistico. La filosofia, la storia, sono elementi essenziali per comprendere i problemi. E come Leonardo non escludiamo affatto di andare a cercare talenti e competenze proprio nelle scuole”.

 

 


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