La prossima settimana il presidente cinese Xi Jinping visiterà gli Emirati Arabi Uniti in una delle più grandi visite di stato che il paese abbia mai ospitato, che si svolgerà pochi giorni dopo l’atteso faccia a faccia tra Donald Trump e Vladimir Putin a Helsinki. L’incrocio non è interessante: Washington e Pechino sono in continuo confronto su una vasta gamma di dossier, con i cinesi che stanno imbastendo relazioni con Mosca, e il Medio Oriente che da sempre rappresenta un centro di interesse e influenza su cui russi e americani si muovono con intensità; e ora la Cina cerca di giocare le sue carte da potenza.
La visita di Xi inizierà il 19 fino al 21 luglio e coinciderà con una spettacolare celebrazione della cultura cinese in tutto il paese. I cinema mostreranno le produzioni cinesi e i riflettori saranno puntati sulla comunità expat cinese da 200.000 persone. Tra i protagonisti dei contatti, il turismo (grazie ad accordi di libera circolazione di iniziò anno, nei primi tre mesi dell’anno, la Cina è stata il principale mercato internazionale tra gli hotel emiratino. Più di 127mila visitatori cinesi hanno soggiornato ad Abu Dhabi, con un’impennata del 31 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso).
Ma anche il business: gli scambi commerciali degli Emirati Arabi Uniti e della Cina nella prima metà del 2017 hanno raggiunto circa 20,25 miliardi di dollari, con 13,97 miliardi relativi alle esportazioni della Cina verso gli Emirati Arabi Uniti, mentre 7,9 miliardi hanno rappresentato il valore delle importazioni dagli Emirati Arabi Uniti.
Poi il soft power. Ad esempio, la Dubai Opera ospiterà uno speciale di danza cinese di domenica, mentre le serie televisive cinesi saranno proiettate anche sui canali locali, spiega l’emiratino The National. Il 20 luglio i ministeri dell’Economia e del Commercio degli Emirati Arabi Uniti osputerà il Forum economico UAE-Cina, in cui si parlerà delle opportunità di investimento in ciascuno dei sette emirati.
In un op-ed sempre su The National, Sultan Al Jaber, Ministro di Stato degli Emirati Arabi Uniti e Ceo della petrolifera Adno , ha detto che i legami tra i due paesi stanno crescendo fortemente: “Con la crescita dell’economia cinese, uno dei suoi principali obiettivi strategici è assicurare un approvvigionamento energetico a lungo termine. Gli Emirati Arabi Uniti sono emersi come un partner fidato in questo settore”. Adnoc ha chiuso importanti accordi con la China National Petroleum Corporation, ed è anche questo uno dei punti chiave.
“La nostra relazione è molto più che transazionale, è radicata in legami culturali che risalgono a secoli, dal commercio di porcellana e perle che collegava la Cina al mondo arabo nel VII secolo alle esplorazioni della dinastia Ming di Zheng He, che stabilì la via della seta marittima che collega la Cina con l’Arabia e l’Africa”. Al Jaber ha tirato in ballo la Via della Seta, storica, da cui Xi ha ripreso il super progetto geopolitica attuale con sta proiettando Pechino nell’Eurasia.
Gli Emirati Arabi Uniti e la Cina hanno stabilito relazioni diplomatiche nel novembre 1984 e gli Emirati Arabi Uniti hanno aperto l’ambasciata a Pechino il 19 marzo 1987. Hanno anche aperto consolati a Hong Kong nel 2000, a Shanghai nel 2006 e nel 2016. Mentre la Cina ha aperto la sua ambasciata ad Abu Dhabi nell’aprile 1985 e il suo consolato a Dubai nel novembre 1988.
La visita di Xi è il culmine di una fioritura di relazioni negli ultimi decenni. Tre anni l’apertura dell’ambasciata eniratina a Pechino, Sheikh Zayed ha visitato la Cina per la prima volta. Il padre fondatore degli Emirati Arabi Uniti è stato il primo leader del Consiglio di cooperazione del Golfo a visitare il paese e il suo viaggio nel maggio 1990 includeva visite alla Città Proibita e alla Grande Muraglia cinese.
Nel 2012 è stato aperto il Centro degli Emirati Arabi Uniti per lo studio della cultura islamica e dell’insegnamento della lingua araba è stato aperto quattro anni più tardi e ribattezzato col nome dello sceicco durante una visita di Sheikh Mohammed bin Zayed, principe ereditario di Abu Dhabi. Bin Zayed, deus ex machina che dagli Emirati muove molte delle dinamiche del Golfo, fino a Riad, ha visitato nuovamente la Cina nel 2015 su richiesta diretta di Xi.
Il Medio Oriente è un centro di interesse, potere e influenza, in cui il ruolo emiratino sta crescendo; la Cina è una potenza globale in costruzione, Xi sa che la regione è nevralgica, così come lo sono il suo gas e il suo petrolio.