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Vi racconto la luna di miele (possibile) tra Confindustria e governo. Parla Panucci

Sì, il vento è cambiato. In un solo giorno sono successe due cose non da poco dalle parti del governo gialloverde. Primo, è riuscito il gioco di sponda Lega-5 Stelle-premier, ricompattatisi sul rispetto delle regole europee in vista della manovra. Dopo che la Lega per mezzo del suo leader Matteo Salvini ha aperto tre gioni fa i giochi (“la manovra rispetterà i vincoli Ue”), adesso sono tutti o quasi più o meno d’accordo, Conte e Di Maio in primis: si può fare una manovra di cambiamento senza per forza andare allo scontro con Bruxelles. E lo spread sembra crederci davvero (ora viaggia a 252 punti base, 40 in meno di lunedì).

La seconda questione, raccontata questa mattina da Formiche.net, parla di una Confindustria improvvisamente più ottimista verso l’operato del governo legastellato. Addirittura pronta a lasciarsi alle spalle i giorni rabbiosi del decreto dignità, quando la frattura tra imprese ed esecutivo (già con l’avvento del governo gialloverde c’era ordore di spaccatura), sembrava insanabile. Formiche.net ha chiesto alla numero due di Confindustria, Marcella Panucci, di commentare le parole, importanti, con cui il presidente Vincenzo Boccia ha di fatto ristabilito una sintonia (con tanto di sponda sull’Ilva) con Palazzo Chigi.

“Ci sono state delle dichiarazioni responsabili da parte del vicepremier Salvini, che vanno nella direzione che noi da tempo sosteniamo: rispetto dei conti pubblici, non solo perché ce lo chiede l’Europa, ma perché è un atto di responsabilità verso noi stessi e i nostri figli, ma anche un indirizzo della legge di bilancio verso misure per la crescita economica”, spiega Panucci. Il messaggio è dunque abbastanza chiaro. Il ministro dell’Interno ha dato la spinta finale affinché nel resto dell’esecutivo si avviasse un ragionamento, sintesi tra responsabilità sui mercati e verso l’Europa e il cambiamento.

Adesso però, dai proclami occorrerà far seguire la pratica e il direttore generale di Confindustria lo sa bene. “Ora alle parole dovranno seguire i fatti. Noi valutiamo in maniera oggettiva proposte e provvedimenti. Se questi rispondono all’interesse del Paese e delle sue imprese, noi li sosteniamo, in caso contrario li critichiamo, come peraltro abbiamo già fatto. In questo quadro, sarebbe un segnale molto importante chiudere oggi positivamente la vicenda Ilva”.

Al netto dell’apertura di credito arrivata da Confindustria, c’è però quello spread calato a dismisura nelle ultime 72 ore. Un caso? O qualcosa di più. Molto più semplicemente, dice Panucci, “è il segno che i mercati reagiscono in maniera positiva o negativa a qualsiasi iniziativa, proposta o provvedimento che incide sulla capacità di un Paese di onorare i suoi debiti. Come farebbe chiunque di noi”. Insomma, in questo momento anche i mercati si stanno fidando dell’Italia e del suo governo.

Non c’è dubbio, “la riduzione dello spread è un segnale positivo. Ma è anche evidente che è ancora a un livello troppo alto rispetto a quanto dovrebbe essere e questo ha già pesato sui nostri conti pubblici. Da questo momento in poi solo una legge di bilancio coerente con i vincoli di finanza pubblica e orientata alla crescita e alla creazione di occupazione potrà fugare qualsiasi timore”.

Tra le voci del Movimento Cinque Stelle intervenute sull’improvvisa sponda di Confindustria, c’è quella di Gianni Girotto, senatore e presidente della commissione Industria. “Noi da parte nostra continuiamo a difendere il decreto dignità e l’operato che ha portato a esso. Ma voglio dire una cosa: noi in commissione Industria ma anche al di fuori parliamo costantemente con gli Industriali, fin dall’inizio di questa legislatura”.



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