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Trump chiama Gentiloni per prepararsi il terreno al G20

Nella mattinata, ora di Washington (pomeriggio in Italia), il presidente americano Donald Trump ha fatto una telefonata di cortesia al premier italiano Paolo Gentiloni. Si tratta di un contatto preliminare, antipasto del vertice del G20 che si terrà venerdì 7 e sabato 8 luglio all’Hamburg Messe di Amburgo, in Germania.

Trump ha avviato da domenica il giro di chiamate, contattando il presidente cinese Xi Jinping (con la Cina Washington è ai ferri corti, dopo che un cacciatorpediniere è tornato a solcare le acque del Mar Cinese Meridionale) e il primi ministro giapponese Shinzo Abe (reduce da una batosta alle elezioni locali di Tokyo). Prevista per oggi, lunedì 3 luglio, anche una telefonata con la Cancelliere tedesca Angela Merkel; Trump su Twitter ha annunciato anche una chiamata con il francese Emmanuel Macron, di cui però la nota della Casa Bianca non fa menzione (i due hanno già parlato la scorsa settimana, quando l’americano ha accettato un invito per la festa della Presa della Bastiglia).

Le informazioni sul contenuto della conversazione con Gentiloni arrivano dall’Ansa: “Al centro del colloquio, rendono noto fonti di Palazzo Chigi, i solidi rapporti tra Italia e Stati Uniti e i temi in agenda del prossimo G20. Entrambi i leader, sostengono le stesse fonti, hanno convenuto sull’importanza degli sforzi messi in campo e delle intese raggiunte al G7 di Taormina, risultati che costituiscono una buona base per la discussione che si terrà alla fine di questa settimana ad Amburgo”.

Dichiarazioni molto diplomatiche, anche se in realtà la situazione che si era creata al G7 era piuttosto tesa. Trump non aveva fatto un buon esordio tra i big della Terra, e si era messo in una bolla d’isolamento prendendo una posizione fredda e in controtendenza sulla questione climatica. Posizione che è stato il primo segnale esplicito, internazionale, sulla decisione di ritirare gli Stati Uniti dall’accordo di Parigi, e che ha acuito il contrasto con Berlino.

La preparazione di questi incontri è diventata questione di primo piano per lo staff di Trump. Da giorni stanno costruendo il vertice a due che porterà il presidente americano a colloquio con il russo Vladimir Putin. Ci sono diversi precedenti: oltre agli attriti creati da Trump al G7, la spifferata di intelligence durante la visita dei russi alla Casa Bianca.

 

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