Alle 9:15 ora locale di oggi, giovedì 6 luglio, il presidente americano Donald Trump è uscito da un Marriott al centro di Varsavia per andare a incontrare il presidente polacco. Poi la motorcade presidenziale si è diretta verso il palco allestito sotto al monumento all’insurrezione anti-nazista in piazza Krasinski a Varsavia, e il Prez ha pronunciato un discorso severo di caratura internazionale. La tappa polacca è un lancio per l’americano: riafferma la partnership con un paese europeo – ma critico dell’UE – e rispettoso degli accordi Nato (siglato anche un memorandum d’intesa per la vendita dei Patriot statunitensi), e molto attento al ruolo strisciante di Mosca.
SULLA RUSSIA
Sulla Russia, una delle note principali del discorso di Trump: “Penso sia stata la Russia ad aver interferito con le elezioni del 2016” dice Trump, ma “nessuno lo sa veramente” aggiunge alludendo che potrebbero essere state anche “altre persone in altri Paesi”; però l’affermazione centra il segno nel Russiagate, la maxi indagine condotta da Fbi e commissioni parlamentari per verificare quanto profondamente si sia spinta quest’interferenza – che per l’Intelligence Community americana è una certezza, senza il condizionale presidenziale – e per capire se sia stata fatta in collusione con il comitato elettorale che ha sostenuto il repubblicano. Per Trump, l’azione durante le presidenziali potrebbe rientrare nei “comportamenti aggressivi e destabilizzanti della Russia”, contro i quali Washington e Varsavia reagiranno (la Polonia risente in prima linea delle misure attive con la Russia cerca di destabilizzare il blocco europeo e Nato). Nel modo più assoluto usato fin qui dal presidente americano contro la Russia (contro), Trump ha anche esortato Mosca ad abbandonare il sostegno a “regimi ostili” come quello siriano e iraniano. Replica immediata dal Cremlino: il portavoce Dmitri Peskov ricorda che venerdì 8 luglio (tra meno di 24 ore) Trump incontrerà il presidente russo Vladimir Putin di persona, che la posizione presa dal palcoscenico di Varsavia è stata fuori luogo, e che i due leader avrebbero potuto “scambiarsi di persona i loro pensieri sulle questioni più importanti e, cosa di maggior interesse, avranno l’occasione per intendersi e finalmente capire il vero approccio di ciascuno nelle relazioni bilaterali, non l’approccio che è diffuso dai media”.
MEDIA: GUERRA…
L’ultima frase dell’esperto e malizioso portavoce russo solletica un nervo trumpiano. Il presidente americano non ha perso l’occasione polacca per sottolineare la guerra in atto, in casa, con i media. Ne ha parlato durante la conferenza stampa alla fine del colloquio avuto con il capo di Stato polacco Andrzej Duda – uno che fa parte di un partito che ha proposto una legge per limitare l’accesso dei giornalisti al parlamento, respinta poi dal governo.
… E AGENDA
Nella stessa occasione ha sottolineato quella che è tornata a essere la minaccia numero, almeno dal punto di vista dell’agenda giornalistica: la Corea del Nord. Dopo il test missilistico di martedì, che ha più valore degli altri eseguiti finora perché gli analisti militari americani hanno confermato che si è tratta di un missile balistico intercontinentale (ICBM), Trump ha annunciato da Varsavia di valutare “alcune cose piuttosto pesanti” (“Anche se non mi piace parlarne” ha aggiunto Trump). La linea americana era stata già dettata dall’ambasciatrice alle Nazioni Unite mercoledì: nella possibile reazione sia opzioni militari, sanzioni, che il coinvolgimento dei rapporti con la Cina.
L’OCCIDENTE
“La questione principale del nostro tempo è se l’Occidente ha intenzione di sopravvivere”, dice Trump da Varsavia: “Abbiamo fiducia nei nostri valori da difenderli a ogni costo? Abbiamo abbastanza rispetto per i nostri cittadini da proteggere i nostri confini? Abbiamo il desiderio e il coraggio di preservare la nostra civiltà di fronte a coloro che vorrebbero sovvertire e distruggerla?”. È il potente messaggio un-po’-meno-America-First uscito dal discorso di Varsavia, antipasto al meeting multilaterale del G20.
(Foto: Twitter, @USEmbassyWarsaw)