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Serve davvero una legge contro la propaganda fascista? Il Senno di Po

Il Senno di Ruggero Po

“Una legge contro la propaganda fascista, sarebbe bello che non ce ne fosse bisogno”. Inizia con queste parole l’audio-commento di Ruggero Po sulla proposta di legge di Emanuele Fiano, del Partito Democratico, che intende punire la propaganda del fascismo e del nazismo con immagini o contenuti di cui vieta produzione e vendita. “Sarebbe civile che non ce ne fosse bisgogno – continua Po – così come sarebbe civile che non servissero leggi contro l’omofobia e contro il bullismo, ma tant’è”.

Ecco l’audio-commento di Ruggero Po per Formiche.net:

 

ECCO LE ULTIME PUNTATE DEL SENNO DI PO:

COSA PENSO DEL CASO DI CHARLIE GARD

Secondo i magistrati inglesi continuare a curare il piccolo Charlie Gard sarebbe stato un accaniment0 terapeutico. Per questo motivo hanno preso la decisione di staccare la spina per le cure del bimbo secondo il principio “Child best interest”, ovvero solo per il bene del bambino nel superiore interesse di tutelare proprio il piccolo. I medici che hanno richiesto il parere dei giudici hanno fatto sapere, che pur avendo viste accolte le loro ragioni, non affretteranno i cambi nei protocolli di cura del bimbo e che ogni cambiamento alla terapia sarà pianificato e discusso. Ma per ora la richiesta dei genitori del neonato di poter portare a casa il piccolo non è stata accettata.

DOMENICO DIELE, IL BRACCIALETTO ELETTRONICO E I VIP. PARLA IL CRIMINOLOGO ANTINORI

Per buona parte degli italiani 12 anni di carcere per l’attore Domenico Diele, responsabile dell’omicidio di Ilaria Dilillo, la 48enne morta in un incidente stradale la notte tra venerdì e sabato scorsi, nei pressi dell’uscita autostradale di Montecorvino Pugliano, nel Salernitano, sono pochi. Il gip di Salerno, Fabio Zunica, ha disposto invece per l’attore gli arresti domiciliari a Roma con braccialetto elettronico. Ma l’attore dovrà rimanere in cella almeno il tempo utile per reperire un braccialetto elettronico.

Perché questa diversità di sentire tra i giudici e la gente comune? C’è un senso di impunità tra i vip? E poi, è possibile leggere nell’assenza del braccialetto una scusa per assecondare il giustizialismo popolare? A rispondere ai microfoni di Ruggero Po è Arije Antinori, criminologo, sociologo della Devianza, analista geopolitico ed OSINT, Coordinatore del “CRI.ME” LAB, Laboratorio di Criminologia, Comunicazione di Crisi e Media della “Sapienza” Università di Roma.

BLUE WHALE, MATTEO VIVIANI E LE IENE CHE SI NUTRONO DI VERGOGNOSE BUFALE

In un’intervista data a Selvaggia Lucarelli sul Fatto Quotidiano, l’inviato delle Iene Matteo Viviani ha ammesso di aver inserito dei video falsi nel servizio in cui ha raccontato “Blue Whale”, il misterioso fenomeno di internet nato in Russia che secondo qualcuno avrebbe spinto diversi adolescenti al suicidio, ma sulla cui fondatezza circolano molte perplessità.

L’ammissione di Viviani è arrivata dopo un video della pagina Facebook “Alici come prima”, che ha scoperto che alcuni dei video che mostravano suicidi di adolescenti mostrati dalle Iene erano diversi da come erano stati presentati. Viviani, infatti, introduceva i video dicendo che mostravano ragazzi buttarsi giù dai palazzi per via di Blue Whale, che dovrebbe consistere in una serie di prove della durata di 50 giorni che comprendono automutilazione e privazione del sonno, e che si dovrebbero concludere con il suicidio di chi la sta facendo.


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