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Ecco priorità e obiettivi del Programma Fisco M5s di Beppe Grillo

Tassazione equa e sostenibile, riforma dell’Agenzia delle Entrate, revisione del sistema giudiziario tributario e sistema fiscale pro ambiente. Proprio in queste ore, la base del Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo sta votando i sei quesiti che compongono il Programma Fisco di M5s, esprimendosi sulle priorità che il prossimo (eventuale) governo a 5 stelle dovrà perseguire in ambito fiscale. Ecco quali sono i quesiti e quali le priorità tra cui scegliere, in attesa dei risultati.

COME RAGGIUNGERE LA TASSAZIONE EQUA E SOSTENIBILE

Su cosa puntare, si chiede agli iscritti del Movimento 5 Stelle, per rendere la tassazione più equa e sostenibile sia per i cittafini che per le imprese? Quattro le priorità tra cui scegliere:

– riduzione della pressione fiscale sul reddito delle persone fisiche attraverso la revisione degli scaglioni IRPEF privilegiando, nell’ottica di redistribuzione della ricchezza, le fasce di contribuenti medio-basse, i nuclei familiari monoreddito e con più componenti e le diversità territoriali del Paese;
– riduzione del costo fiscale del lavoro su imprese, in particolare per le piccole realtà imprenditoriali, professionali e artigianali, ed incentivi agli investimenti per imprenditoria giovanile e start-up;
– introduzione di regimi fiscali semplificati per imprese e società che garantiscono adeguate forme di affidabilità e regolarità fiscale;
– revisione del sistema delle agevolazioni fiscali introducendo misure volte semplificare la fruibilità di deduzioni e detrazioni delle spese sostenute, soprattutto di quelle necessarie ai fabbisogni quotidiani.

AGENZIA DELLE ENTRATE: MENO BUROCRAZIA

Altro obiettivo del Programma Fisco è la riduzione della burocrazia fiscale sia per i cittadini che per le imprese. Fra quattro punti salienti, M5s chiede alla su base quale sia la priorità da perseguire in primo luogo:

– introduzione di un sistema telematico per lo scambio di dati e informazioni tra amministrazione finanziaria e contribuenti ed incentivo all’utilizzo della fattura elettronica, sorretto da un intervento (senza costi per i contribuenti) di rinnovamento e adeguamento tecnologico e digitale dei sistemi gestionali di contabilità in uso alle imprese e professionisti del settore e soppressione di tutti gli adempimenti contabili strettamente connessi ai dati di fatturazione, ivi compresi quelli dichiarativi;
– riduzione delle imposte e “immunità” in relazione a determinate tipologie di accertamento, tra cui gli accertamenti presuntivi, per i contribuenti virtuosi in regola con sia con gli adempimenti contabili e dichiarativi che di versamento;
– migliorare e implementare il flusso di dati disponibili per la compilazione da parte dell’Agenzia delle entrate dei modelli di dichiarazione precompilati, al fine di ridurre gli oneri a carico del contribuenti;
– gli operatori che incassano online per la prestazione di un servizio devono operare anche come riscossori della tassa collegata (es tassa di soggiorno per gli alberghi online).

AGENZIA PARTECIPATA

È necessario, seocndo il Movimento 5 Stelle, ricostruire quel rapporto di fiducia reciproca tra istituzioni e collettività attraverso politiche di indirizzo del Governo che rendano efficace ed efficiente l’azione amministrativa. Come fare a raggiungere tale scopo?

– introduzione del principio generale del contraddittorio nell’ambito delle attività di verifica e di accertamento, per obbligare l’amministrazione finanziaria ad “ascoltare” sempre le ragioni del contribuente prima dell’adozione di accertamenti o atti impositivi nei suoi confronti;
– favorire l’emersione di base imponibile attraverso misure premiali per i contribuenti che richiedono l’emissione di ricevute e scontrini fiscali;
– eliminazione obbligo di adeguamento ai ricavi determinati mediante strumenti standardizzati di determinazione del reddito (es. studi di settore e nuovi parametri);
– rafforzamento delle misure di contrasto all’evasione fiscale potenziando lo scambio di informazioni tra autorità amministrative, nazionali e sovranazionali, e l’utilizzo delle informazioni dei big data.

RISCOSSIONE GIUSTA

Il quarto quesito posto agli iscritti riguarda la riscossione giusta. “L’attività di riscossione – si legge nel quesito – per essere considerata giusta deve necessariamente contemperare l’interesse del cittadino al pagamento di quanto dovuto con il minor aggravio possibile” e si chiede, dunque, ai cittadini quale sia l’obiettivo prioritario tra quattro proposti:

– internalizzazione del servizio di riscossione da parte degli enti impositori con esclusione del ricorso agli agenti della riscossione, riducendo così l’aggravio di costi (aggi e mora) a carico dei contribuenti;
– rafforzamento e razionalizzazione degli attuali strumenti di riduzione dell’indebitamento riducendo il ricorso alle esecuzioni forzate sui beni personali del debitore;
– introduzione di procedure volte al risarcimento diretto dei danni cagionati dall’attività illegittima dell’amministrazione finanziaria (in fase di accertamento e riscossione);
– introduzione del principio della responsabilità patrimoniale dei funzionari pubblici per i danni erariali cagionati allo Stato potenziamento della procedura speciale di sospensione amministrativa della riscossione.

TUTELA AUTONOMA E PROCESSO EFFICIENTE

Le condizioni in cui versa, al momento, la giustizia tributaria rendono necessaria una riforma che garantisca la tutela autonoma e un processo efficiente. Allora, il Movimento 5 Stelle chiede ai suoi iscritti, in questo quinto quesito, quale sia la via migliore per ottenerli: “potenziare l’autotutela amministrativa al fine di ridurre il contenzioso ed agevolare la difesa preventiva nei confronti degli atti illegittimi dell’amministrazione finanziaria” o “revisione del sistema giudiziario tributario finalizzato all’introduzione di giudici di ruolo a tempo pieno”.

FISCO E AMBIENTE

Il sistema fiscale può, secono M5s, “costituire un valido strumento per incentivare o disincentivare determinati comportamenti non sostenibili per l’ambiente”. Come agire in tal senso? Ecco le priorità tra cui scegliere:

– introduzione di un Tributo Unico Ambientale sui consumi e sulle produzioni di beni e servizi, anche in sostituzione alla vigente normativa fiscale sulle accise;
– promozione e diffusione di sistemi di certificazione basata sull’analisi di ciclo di vita (LCA), anche al fine della tutela del “Made in Italy”, inizialmente volontaria e solo successivamente resa obbligatoria prevedendo un adeguato indennizzo, anche in forma di riduzione di imposte e agevolazioni fiscali, in particolare per le micro, piccole e medie imprese;
– revisione organica delle imposte/sussidi procedendo all’eliminazione di quelle risultate non efficaci per la tutela ambientale e conseguente introduzione di misure che attualmente ancora mancano nel nostro ordinamento (es. Carbon Tax);
– incentivi fiscali alle attività a minor impatto ambientale ovvero che apportano benefici in termini di tutela dell’ambiente e riduzione degli agenti inquinanti, tra cui la promozione del riciclo e riutilizzo di beni usati, delle fonti rinnovabili, delle produzioni a km zero, delle fonti alternative alle fonti fossili per l’autotrasporto.



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