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Italia Civica, obiettivi e primi intoppi per la lista centrista studiata da Silvio Berlusconi

La notizia l’ha lanciata stamattina Ugo Magri sulla Stampa: Silvio Berlusconi sarebbe pronto a lanciare il nuovo contenitore (o “secchio”, dicono i maligni), per convogliare tutte le pecorelle in procinto di tornare all’ovile di Forza Italia, o nelle sue vicinanze. Di per sé, la novità non è neppure così dirompente, considerato che il Cavaliere, ringalluzzito dall’exploit delle amministrative (più virtuale che reale, come sottolineato dalla rivista Civiltà Cattolica), negli ultimi mesi si sta mostrando in grande spolvero e gran catalizzatore d’attenzione. Semmai è il nome di questa nuova succursale forzista ad evocar scenari e suggestioni: si chiamerebbe Italia Civica.

ITALIA CIVICA, LA “BAD COMPANY” DI FORZA ITALIA
Civica come fu Civica la Scelta di Mario Monti. Il Professore, dopo la parentesi di governo, proprio confidando in quell’aggettivo, così di moda in tempi di crisi dei partiti, si presentò alle politiche del 2013. Senza troppa fortuna, visto poi com’è andata a finire.
La nuova creatura di Berlusconi, quantomeno nelle sue aspirazioni, dovrebbe servire a erodere l’Alternativa Popolare di Angelino Alfano e agevolare il rientro nei ranghi del centrodestra dei “traditori” (copyright Renato Brunetta) colpevoli di aver piantato in asso il Cavaliere per sostenere Renzi.
Del resto Berlusconi ha ben fiutato l’aria del mondo centrista, in cui da mesi si moltiplicano le turbolenze. Prima c’è stato il quasi-accordo Pd-M5S sulla legge elettorale, che rischiava di condannare all’oblio i partitini e che ha fatto imbestialire Alfano. Poi lo stesso Alfano ha dichiarato, sempre alla Stampa, la collaborazione con il Pd “conclusa”. Infine il ministro Enrico Costa, ex Ap, si è dimesso e pare punti a tornare in Forza Italia, accolto come il figliol prodigo da un Brunetta qui in versione padre misericordioso.
Ecco, Italia Civica dovrebbe servire allo scopo di dare un riparo sicuro fra gli altri a Flavio Tosi (ex Lega), Lorenzo Cesa (Udc) e magari altri, a partire da Maurizio Lupi passando per Gaetano Quagliariello.
Certo, più si avvicinano le elezioni, e quindi più si alimenta l’ansia di chi teme di rimaner orfano di partito, tanto più si sprecano sul progetto ironie a battute al veleno. Come quella che, scrive Magri, Franco Carraro avrebbe rivolto ai colleghi senatori: “Silvio vi accoglierà a braccia aperte e vi metterà nel suo nuovo contenitore, anzi in un bel secchio”. O come quella, solo in apparenza meno maligna, di Fabrizio Cicchitto, secondo cui Italia Civica sarebbe la “bad company” di Forza Italia. Per inciso, in essa potrebbe confluire anche il Movimento Ambientalista di Michela Vittoria Brambilla, altra trovata elettorale del Cavaliere.

IL NOME GIA’ OPZIONATO
Quale che sia l’esito dell’operazione, Berlusconi vuol presentarsi come centro di gravità il più possibile permanente del centrodestra, e almeno in questa fase ci sta riuscendo. Né appare priva di una qualche ironia, o se vogliamo spirito di rivalsa, la scelta del nome: Italia Civica, buono per rendere la pariglia a Monti il “golpista” (definizione sempre di Brunetta).
C’è solo un problema, e potrebbe essere non piccolo: quel nome è già stato opzionato, e non certo da un berlusconiano. Semmai, ironia della sorte, da un montiano, o ex montiano. Si tratta di Gianmarco Gabrieli. È lui il titolare del dominio Italiacivica.it, e digitando il nome del sito su Google spunta proprio il suo blog personale.
Gabrieli, classe 1974, è un imprenditore nel settore informatico, navale e dell’abbigliamento, attivo nell’associazionismo imprenditoriale e già presidente dei Giovani di Confindustria Bergamo. Sul fronte politico, è stato membro del comitato di presidenza di Scelta Civica, oltre che portavoce regionale della Fondazione Italia Futura, che fa capo a Luca di Montezemolo. Attualmente iscritto al Pd, ma l’unica etichetta che gradisce vedersi appuntata è “semplicemente liberale”.

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