Bruno Gulotta, 35 anni, residente a Legnano e responsabile marketing e vendite del sito specializzato in tecnologia Tom’s Hardware, è una delle due vittime italiane dell’attentato che ieri ha colpito la città di Barcellona. L’uomo, come raccontano i colleghi e la moglie, si trovava in vacanza nella capitale catalana assieme alla famiglia, la moglie Martina, il figlio Alessandro di 6 anni e la figlia Aria di 7 mesi.
LA NOTIZIA DELLA MORTE
“La notizia ci è giunta all’improvviso ieri sera nel clima spensierato della settimana di ferragosto. Il collega e amico Bruno Gulotta è stato travolto e ucciso da un infame terrorista nel cuore di Barcellona”. Con queste parole Roberto Buonanno, country manager di Tom’s Hardware per l’Italia, ha aperto l’articolo in ricordo di Gulotta, pubblicato sul portale italiano dell’azienda in cui il manager lavorava. “Abbiamo passato la sera e la notte cercando di mantenerci lucidi, a comunicare ai colleghi e ai conoscenti più stretti la notizia e tutti mi chiedevano se fosse uno scherzo macabro o la realtà”, ha scritto ancora Buonanno, per poi ricordare il collega e amico: “Bruno era un punto di riferimento per tutti quelli che lo hanno conosciuto. Per noi di Tom’s Hardware era una colonna portante. Chiunque entrava in contatto con lui, che si trattasse di clienti, fornitori o star del web, restava colpito dalla sua gentilezza e dalla sua professionalità”. “Personalmente – conclude poi Buonanno -, sento mancare il terreno sotto i piedi. Ogni volta che avevo un problema o una questione complessa che mi arrovellava, ne parlavo con lui. E non si parlava solo di business, anzi. Discutevamo di educazione dei bimbi, di vaccini, di medicina alternativa, di alimentazione naturale, di diete e di preparazione fisica. Non so come farò a sopportare la vista della sua postazione di lavoro vuota in ufficio e penso a quanto mi mancherà questo compagno di vita e di carriera”.
LE PAROLE DELLA MOGLIE
A raccontare la dinamica dei fatti sulla Rambla di Barcellona è stato anche Andrea Ferrario, caporedattore del sito Tom’s Hardware contattato da Repubblica. Ferrario ha raccontato quanto gli è stato comunicato dalla compagna di Gulotta, Martina, presente sul luogo assieme ai figli dei due. “La famiglia stava camminando sulla Rambla – si legge su Repubblica.it -. Lei portava in braccio la figlia Aria, 7 mesi, in un marsupio agganciato al busto. Bruno la precedeva tenendo per mano l’altro figlio. Alessandro, 5 anni”, ma a un certo punto è successo l’inaspettato. “Bruno Gulotta sarebbe stato uno dei primi ad essere travolto dal furgone guidato dal terrorista. E la compagna avrebbe fatto solo in tempo a tirar via il bambino che il padre teneva per mano trascinandolo lontano dalla traiettoria del mezzo. Gulotta è rimasto a terra sanguinante, le gambe spezzate e scomposte ed è morto così, morto sotto gli occhi dei bambini”.
LUTTO CITTADINO A LEGNANO
Il sindaco di Legnano, Gianbattista Fratus, ha convocato una conferenza stampa in Comune a Legnano in cui ha annunciato un giorno di lutto cittadino, stringendosi attorno alla famiglia della vittima: “Un atto vile, prendersela con persone inermi in vacanza dopo un anno di lavoro. Ho parlato con gli amici della famiglia, che sono in contatto diretto con la moglie di Bruno, sconvolta per quello che è successo. Hanno chiesto rispetto per il dolore della famiglia”, ha detto il sindaco, chiedendo rispetto anche agli organi di informazione.