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Vaccini, ecco come le Regioni cercano di mettersi in regola (la Puglia di Emiliano rema contro)

Sta assumendo le fattezze di una corsa contro il tempo quella per mettersi in regola con i nuovi obblighi imposti dalla legge sui vaccini, approvata a luglio dal Parlamento. Gli obblighi sono chiari: tutti i minori da 0 a 16 anni iscritti al nido e ai vari gradi di scuole dell’obbligo, sono tenuti a vaccinarsi (seppure secondo calendari diversi a seconda dell’età) contro dieci malattie: parotite, rosolia, varicella, morbillo, tetano, difterite, haemophilus influenzae tipo B, pertosse, epatite B e poliomelite. Le vaccinazioni, somministrate nella formulazione standard con due diverse punture, una quadrivalente e una esavalente, sono gratuite. Chi non è in regola non potrà frequentare asilo e materne, mentre le famiglie degli inadempienti dai 6 anni in su, se non si adegueranno alla legge, dovranno pagare una multa fino a 500 euro.

Per i bambini di asili e materne c’è tempo fino al 10 settembre per presentare i certificati di vaccinazione, gli esoneri motivati dal medico, oppure un’autocertificazione. Per le scuole dell’obbligo invece la deadline è fissata al 31 ottobre. In ogni caso, chi sceglie l’autocertificazione entro il 10 marzo dovrà vaccinarsi e produrre i certificati.

Le imminenti scadenze stanno causando preoccupazione e allarme, soprattutto nelle scuole e nei Comuni. Sono le segreterie degli istituti, infatti, a dover raccogliere la documentazione e l’Anci ha ripetutamente avvertito che non sempre il personale è in grado di valutare correttamente le carte. L’Associazione dei comuni ha redatto quindi un protocollo sollecitando Ministeri e Regioni affinché “si stabilisca finalmente il percorso su cui applicare le legge, senza scaricare gli oneri su famiglie e dipendenti delle scuole”. Il protocollo impegna i Ministeri della salute e dell’istruzione, la Conferenza delle Regioni e l’Anci stessa “a una collaborazione efficace per la produzione dei certificati”. Di fatto, detta le linee guida tramite cui Asl e scuole si scambiano le informazioni.
Intanto alcune Regioni si stanno attivando, anche se le misure sin qui intraprese sono a macchia di leopardo. E non prive di intoppi ed errori.

Come dimostra il caso del Piemonte, in particolare di Torino. Qui sin da luglio è stato annunciato un potenziamento degli organici delle Asl, paventando il rischio di una possibile carenza di dosi del vaccino. Poi l’Asl ha incominciato a spedire alle famiglie le lettere in cui sono indicate le vaccinazioni da effettuare. Ma in questi giorni è emerso che a causa di un bug informatico queste lettere stanno arrivando anche a 1800 famiglie in regola. Il disguido riguarda in particolare i ragazzi del 2001, e l’oggetto della inadempienza è il vaccino per tetano, pertosse e difterite. L’Asl per correre ai ripari, sta inviando altre lettere, stavolta di rettifica.

In Lombardia gli inadempienti alla nuova legge sarebbero più di 100mila, lo ha detto l’assessore regionale al welfare Giulio Gallera. Il Comune di Milano ha spedito 33mila lettere alle famiglie dei bambini coinvolti e l’elenco dei documenti necessari all’iscrizione a scuola è stato pubblicato sui siti di Regione, Aziende socio sanitarie territoriali e Agenzia tutela della salute. C’è anche la tabella che aiuta a capire se si è in regola con gli obblighi.

Anche in Liguria sono partite le lettere, in questo caso saranno 55mila e verranno spedite dalle Asl, con la proposta di un appuntamento al centro vaccinale per i bambini che non avranno completato i cicli.

In Toscana toccherà alle Asl verificare che i bambini siano in regola, una volta che le scuole avranno trasmesso gli elenchi degli iscritti. In Umbria invece le Asl spediranno a 120mila famiglie i certificati vaccinali, con indicate le inadempienze. La priorità sarà data ai bambini di nidi e materne, considerato che la loro scadenza è più imminente.

Una procedura simile a quella disposta in Emilia Romagna, che provvederà a fissare appuntamenti per chi dovrà mettersi in regola. La procedura emiliana, almeno nelle intenzioni, dovrebbe permettere di evitare il ricorso alle autocertificazioni, perché le famiglie potranno consegnare i documenti ricevuti dalle Asl alle scuole. Fermo restando che il ricorso all’autocerfiticazione è comunque consentito.

In Trentino si può scaricare il proprio certificato online, accedendo al sito FastTreC con la propria tessera sanitaria. In alternativa si possono contattare i servizi vaccinali dell’Asl e il numero verde Pronto Sanità (848806806). In Alto Adige gli effetti della legge, per quest’anno, saranno più morbidi, perché si applica una liberatoria transitoria, che garantisce a tutti i bambini da 0 a a 16 anni i diritto alla frequenza, non solo per le scuole ma anche per i servizi educativi per l’infanzia.

In Puglia il governatore Pd Michele Emiliano ha detto: “Un errore politico molto grave” che “sta producendo l’effetto contrario“, così il governatore pugliese Michele Emiliano ha bollato la legge sull’obbligo vaccinale approvata dal Parlamento a fine luglio. Non solo. Il presidente, incontrando una delegazione di associazioni contrarie alla copertura obbligatoria, ha offerto il sostegno della Regione ai ricorsi contro la legge. Assicurando che “non mi farò dividere la Puglia” in favorevoli e contrari “da chi a Roma, non avendo molto altro da fare, si diverte a scatenare guerre” che “poi dobbiamo affrontare noi, province dell’impero”.

In generale, comunque, persistono le preoccupazioni, tanto che si era ipotizzata la concessione una proroga da parte del Governo sulla scadenza del 10 settembre. Un’eventualità che il Ministro dell’istruzione Valeria Fedeli, ai microfoni di Radio 24, ha scartato. “È un’estate complicata ma sono ottimista” ha detto Fedeli. Il Ministro si è poi detta “più preoccupata per il carico burocratico che per la diffidenza di molti genitori a vaccinare i propri figli”. Anche dai vertici del Ministero, comunque, ammettono la difficoltà a verificare la situazione negli istituti.

Su un altro aspetto è stata fatta chiarezza: per poter mandare al nido e alla materna i propri figli sarà sufficiente la semplice prenotazione della vaccinazione, anche per evitare che i ritardi delle Asl ricadano sulle famiglie. Ma per chi non si metterà in regola, le porte delle scuole materne e dell’infanzia rimarranno chiuse, anche pagando la multa. Lo ha chiarito una circolare del Miur.


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