Il leader della Corea del Nord, Kim Jong-un, è un amante del lusso. Vive tra grandi ville, macchine sportive, barche e stabilimenti balneari privati. L’amico occidentale Dennis Rodman ha detto in un’intervista che la sua isola privata sembra un po’ Ibiza e un po’ Hawaii (qui l’articolo di Formiche.net).
IL LUSSO CHE PIACE A KIM
Secondo un’inchiesta pubblicata dal Daily Mail, Kim spende 150mila euro in vodka e ha importato fino a 1 milione di euro in alcol nel 2016. Ha speso anche 95mila euro in formaggi, tre milioni di euro in intimo per le donne del gruppo di intrattenimento che lavora per lui e migliaia di euro in profumi, orologi e statue d’arredamento. La moglie di Kim, Ri Sol-ju, è un’appassionata della moda occidentale. Nelle poche immagini diffuse dal regime, appare sempre con tacchi alti e abiti colorati. Nel 2012 è stata fotografata con una borsa Dior di 1300 euro, e all’inaugurazione dell’aeroporto Pyongyang nel 2015 con un modello Prada.
METODI DI FINANZIAMENTO
Il leader nordcoreano finanzia il suo particolare stile di vita (e il programma nucleare) con il contrabbando di metanfetamine, pillole di viagra e animali a rischio di estinzione. Un sistema illegale gestito dall’Ufficio del Comitato centrale 39 del Partito dei lavoratori della Corea, secondo quanto si legge sull’Express.
LE MINACCE DI TRUMP
Dopo il sesto test nucleare della Corea del Nord, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha detto su Twitter che il governo americano sta considerando l’opzione di paralizzare il commercio con tutti i Paesi che fanno affari con la Corea del Nord. Come ha spiegato Emanuele Rossi su Formiche.net, “la Cina è il principale degli attori in campo: compra l’83% dei beni esportati dalla Corea del Nord, ne vende a Pyongyang l’85 (forse anche il 90, comprese operazioni in violazione occulta delle sanzioni); ma la Cina è anche il principale partner commerciale americano, con un export pari a 462 miliardi di dollari (dato del 2016) e un’importazione di Made in USA da 115 – è il famoso sbilanciamento commerciale da 347 miliardi che Trump vuole riequilibrare, con le buone o con le cattive, con Pechino”. Poi c’è anche l’India, con un 3,5 per cento di export e un 3,1 di import dalla Corea del Nord.
I SOCI COMMERCIALI DI PYONGYANG
Secondo un report sull’economia nordcoreana elaborato dall’Agenzia di Promozione del Commercio della Corea del Sud (Kotra), nel 2016 i Paesi che hanno avuto scambi commerciali con Pyongyang sono stati 80. Oltre all’India e la Cina figurano nella lista anche Germania, Francia, Portogallo, Singapore e Filippine.
La Russia è il secondo socio commerciale della Corea del Nord con uno scambio annuale di 77 milioni di dollari. Pesci congelati, abiti maschili e strumenti musicali a fiato sono i principali settori che esporta la Corea del Nord in Russia. Pyongyang, invece, importa petrolio raffinato, grano e carbone. Il report della Kotra indica che lo scambio con Singapore è caduto del 90 per centro tra il 2015 e il 2016, mentre con le Filippine è aumentato del 171 per cento.
E L’EUROPA E L’AMERICA LATINA?
Anche l’Europa ha rapporti commerciali con la Corea del Nord. Secondo la Bbc, la Francia ha importato beni nel 2015 per un valore di nove milioni di euro. Il settore: macchine di perforazione (18%), macchinari industriali (10%), leghe metalliche (8%) e molluschi (7,9%).
Nonostante nell’elenco non figurano Paesi latinoamericani, il rapporto Kotra sostiene che il Messico e il Peru esportano molti prodotti verso la Corea del Nord. Tra gli importatori di prodotti nordcoreani ci sono il Cile, Paraguay, Brasile e il Messico.