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M5S e Rousseau, ecco l’odissea delle primarie coreane pro Luigi Di Maio

Luigi Di Maio

Le votazioni su Rousseau per la scelta del premier del Movimento 5 Stelle sono aperte da questa mattina alle 10 e si chiuderanno alle 19 (orario slittato alle 23 e poi ancora alle 12 del 22 settembre), e malgrado il risultato sia scontato – la vittoria di Luigi Di Maio – sulle piattaforme social, soprattutto twitter, i commenti sul funzionamento di quello che viene definito il “Sistema Operativo” del Movimento di Beppe Grillo e Davide Casaleggio si concentrano su un aspetto non da poco: la fragilità del sistema.

IL SITO NON È SICURO

Solo un tweet, ma non di poco conto, e un’immagine. Evariste.gal0i, il white hat (hacker etico) che lo scorso agosto aveva segnalato alla Casaleggio e Associati le debolezze di Rousseau poco prima che venissero rubati i dati personali di migliaia di utenti ha ribadito oggi il concetto: il sistema non è sicuro.

L’ODISSEA DEL VOTO

Un voto che pare un’odissea, ha scritto su Twitter David Puente, debunker ed ex collaboratore della Casaleggio Associati che per primo, lo scorso agosto, aveva spiegato l’hackeraggio di Rousseau da parte dell’hacker R0gue_0. Il sito, spiega Puente in una serie di tweet, “è lentissimo, fatica enorme per accedere al voto”, dà messaggi di errore nella connessione col database e infine, a fatica, permette l’accesso alla pagina con i candidati così da poter portare a termine il voto. “Puoi installare una porta blindata per la tua sicurezza, ma se il muro è in cartongesso…”, aveva spiegato Puente a Formiche.net lo scorso 7 settembre, e le segnalazioni di oggi sono una conferma ulteriore (in basso tutti i tweet sul voto).

SUPERNOVA A 5 STELLE

Marco Canestrari, autore del libro “Supernova: Com’è stato ucciso il MoVimento 5 Stelle” insieme a Nicola Biondo, ha sottolineato proprio oggi, pubblicando un estratto dal suo libro, perché il Movimento 5 Stelle non si può liberare di Rousseau e di Davide Casaleggio. “Non importa quale sia l’entità degli interessi in gioco: è di rilevanza pubblica che una sola persona abbia una grande influenza su un partito potenzialmente di governo, potendo amministrare i suoi processi democratici con grande discrezionalità, senza poteri di controllo interni. Come funzioni la piattaforma Rousseau – si legge -, quali siano i livelli di accesso e sicurezza, come avvenga il conteggio dei voti, quali siano considerati validi, chi può votare. Tutto ciò è deciso negli uffici di Milano. A Milano si decide quali liste certificare; a Milano si decide chi, tra gli iscritti, ha diritto di voto, visto che questo si acquisisce dopo che il proprio documento di identità viene ‘convalidato’ dagli amministratori della piattaforma; a Milano si decide perfino se e quando indire delle votazioni; a Milano si conosce chi vota cosa e come, anche tra i parlamentari che utilizzano Rousseau”.

“TROPPI UTENTI CHE VOTANO”

“Le prestazioni del Sistema operativo Rousseau sono condizionate dall’alta affluenza in contemporanea che si sta registrando”, si legge sul post dedicato alla votazione odierna pubblicato sul blog di Beppe Grillo e su Twitter. Gli iscritti alla piattaforma, secondo quanto riferito da Davide Casaleggio durante un incontro con la stampa, dovrebbero essere circa 140mila.

I TWEET DI DAVID PUENTE


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