Skip to main content

DISPONIBILI GLI ULTIMI NUMERI DELLE NOSTRE RIVISTE.

 

ultima rivista formiche
ultima rivista airpress

Quei tasti dolenti toccati da Montezemolo

Tanto rumore per nulla. Il dubbio, dopo l’intervento di Montezemolo all’assemblea di Confindustria, potrebbe sorgere spontaneo. La grande attesa per la sua ‘discesa in campo’ aveva fatto presagire scenari fanta-rivoluzionari. In effetti, a discorso appena terminato, sono stati proprio i più ostili all’idea di Montezemolo leader politico ad accreditarla con dichiarazioni ed analisi tanto roboanti quanto interessate. A mente fredda si intuisce con chiarezza che il presidente degli industriali italiani ha voluto costruttivamente provocare la politica, senza però fare varcare la soglia di un impegno più diretto. Ecco perché dopo il rumore delle prime pagine del giorno successivo colpisce che l’argomento abbia subito una sorta di downgrading. In realtà, dietro la polemica sterile sull’ascesa politica di Montezemolo si nascondono argomenti forti e strutturali. Se i partiti hanno reagito in modo sprezzante alle tesi del presidente di Confindustria, fa specie scoprire che ad acclamarlo siano stati i suoi associati. Pochi anni fa, Lcdm era stato eletto a maggioranza e con la forte opposizione delle piccole imprese che avevano sostenuto invece la precedente presidenza di Antonio D’Amato. Ancora pochi mesi fa, a Vicenza, il vertice di viale dell’Astronomia sembrava poco sostenuto dalla base. Ora, la musica è cambiata. Montezemolo ha scelto di suonarle con chiarezza ed il pubblico delle imprese ha applaudito. Ecco un buon motivo per cui la relazione di Lcdm dovrebbe impensierire ancora di più i politici. La crisi di consenso di governo e parlamento non attiene solo ai costi sempre più insostenibili e imbarazzanti. L’impressione è che i cittadini, non solo le imprese, sono esauste di uno Stato spendaccione ma anche inefficiente. Buon esempio sono i casi di malasanità che sono concentrati in regioni, come la Puglia, dove la spesa sanitaria è esplosa. Se i costi del Quirinale sono alti, se ne può fare una ragione. Se né il welfare né lo sviluppo economico funzionano, allora è allarme rosso. Se i partiti, invece di discettare sulle sorti di Montezemolo provassero a dare risposte concrete alle attese dei cittadini, non sarebbero in crisi. Altrimenti finisce che il presidente della Confindustria ricordi gli impegni che dovrebbero spettare alla politica che si scatenano le fantasie e gli incubi dei più. Uno Stato più leggero, minori tasse, maggiore libertà sono i punti cardinale di una politica riformista e volenterosa che dovrebbe essere largamente condivisa, e comunque maggioritaria. Basta contare tutte le volte che qui è usato il condizionale per capire che il rumore suscitato da Montezemolo forse non produrrà grandi effetti ma ha fortissime e profonde motivazioni.

×

Iscriviti alla newsletter