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La decadenza dell’impero di Romano

In questi giorni si sente molto spesso la parola “immoralità”. Visti gli ultimi fatti di cronaca è fuor di dubbio che il termine possa rischiare di essere inflazionato. Viene da usarlo, però, ancora una volta, almeno a leggere l’ultimo avvicendamento al vertice di Alitalia. E’ con grande enfasi che il Ministero dell’Economia ha nominato presidente di Alitalia il presidente di Fintecna, Maurizio Prato. Per chi non è nei gangli della finanza e del carrozzone delle aziende pubbliche, Maurizio Prato è persona indiscutibilmente equilibrata e perbene oltre che uno dei fedelissimi di Romano Prodi. Da sempre, a cominciare dai tempi dell’Iri, passando per Fincantieri, Cogefir e poi Telecom, Grandi Stazioni e Fintecna, il suo curriculum è notevole, ma siamo così certi che possa fare bene come presidente di una compagnia aerea di bandiera che ormai è il fantasma di quella che fu? I sindacati si sono precipitati a dichiarare la loro felicità per la nuova nomina, e questo elemento preoccupa maggiormente. Si tratta dell’ennesimo caso di nepotismo prodiano, quello sì realmente immorale? La vicenda Alitalia attraversa molte fasi e sarrebbe impossibile riassumerle in poche righe, ma un dato balza immediatamente agli occhi; in sostanza, nel momento clou della gara pubblica, il Presidente del Consiglio ha puntato tutto sull’alzare l’asta scoraggiando, di fatto, tutti gli investitori interessati, sulle spalle dell’ignaro Rebonati, mentre ora che è il momento della trattativa privata chiama in campo un suo fedelissimo, l’ottimo Prato, ben sapendo che aver perso tutto questo tempo farà sì che uno straniero potrà acquisire la compagnia di bandiera italiana ad un prezzo da bancarella. Insomma, Prodi perpetua le sue mirabolanti gesta degli anni ’80 e pare senza soluzione di continuità.

Povera Alitalia e anche povero Prodi; qualcuno dovrebbe ricordargli che tra le cause della fine dell’impero romano vi erano la pressione fiscale troppo alta ed il nepotismo esasperato degli imperatori e dei loro amici. Finora il Presidente sembra aver riempito entrambe le caselle.

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