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Alla Camera il nucleare perde e il vecchio vince. Ma nessuno la scrive.

Persino Pecoraro è sbottato. A volte i giornali dedicano paginate intere ai dibattiti sul nucleare o sulle scelte che maggiormente impattano sull’ecosistema. Se capita, per una volta, che il Parlamento se ne occupa non viene sprecata una riga. Se Enrico Letta o Pierluigi Bersani o Romano Prodi fanno dichiarazioni a favore dell’energia atomica gli vengono riservati grandi spazi. Se il Partito democratico vota alla Camera contro il nucleare, silenzio. Avere lo sguardo rivolto al passato non è sexy e questo forse disturba i piani di comunicazione del costituendo partito e del suo leader Veltroni. Si capisce che di fronte a questa ipocrisia di massa Pecoraro Scanio si lamenti delle lobby, della mancata trasparenza, del silenzio dei media sulle tematiche ambientali. Noi la pensiamo come lui ed anzi crediamo che il suo ministero possa e debba fare ancora tanto per aumentare la trasparenza tanto invocata. Certamente, quella con il leader dei Verdi italiani non è una battaglia personale, ma di visione politica e strategica sulle scelte che riguardano l’energia, le grandi infrastrutture, lo stesso ruolo dello Stato e del mercato. Abbiamo apprezzato l’iniziativa parlamentare dell’Udc a favore del nucleare: ci sembra una scelta seria e giusta. Capiamo il dissenso dei vetero-ambientalisti italiani. Non ci spieghiamo il voto del Pd (e di parte di An e Lega) se non come subalternità strutturale alla sinistra radicale. Ma quello che non riusciamo proprio a condividere è la scelta dei principali quotidiani di ignorare l’avvenimento parlamentare. In effetti, se si considera che, al caso dei dati scientificamente sbagliati diffusi dalla Conferenza dei cambiamenti climatici, né il giornale degli imprenditori né quelli editati da chi ha nell’energia il proprio core business hanno concesso alcuno spazio, c’è da pensare che le lobby sono intervenute pesantemente. A tutela e compiacenza del ministro. Caro Pecoraro hai davvero ragione: molta strada va percorsa ancora nella direzione della trasparenza e del pieno coinvolgimento dell’opinione pubblica sui temi dell’energia e dell’ambiente. Pur avendo nel merito opinioni opposte, non ci sottrarremo alla battaglia per la sensibilizzazione dei media e dei cittadini.

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