Antonio Di Pietro si sta rivelando una felice sorpresa. In un governo che non brilla per chiarezza lui ha il merito di non mandarla a dire. Avevamo apprezzato la sua autocritica e la sua proposta sulla questione delle concessioni per la Tav. Ovviamente, nessuno nel suo stesso Esecutivo gli ha dato seguito. Ancora ieri a Ballarò, poi, ha ribadito le difficoltà istituzionali che sono derivate dalla separazione dei ministeri delle Infrastrutture e dei Trasporti. Di Pietro non ne fa (solo) una questione morale di costi della politica, ma ragiona in termini di efficienza della macchina pubblica. Un ragionamento serio e di buon senso. Che gli vale il nostro riconoscimento e il suo (sigh!) isolamento nel centrosinistra.
Di Pietro, vox clamans in deserto
Di